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Torre Egger, parete ovest: Ragni oltre lo zoccolo

Patagonia, Circolo de los Altares (Photo M. Bernasconi courtesy of www.ragnilecco.com)
Patagonia, Circolo de los Altares (Photo M. Bernasconi courtesy of www.ragnilecco.com)

EL CHALTEN, Argentina — E’ entrato nel vivo l’ardito tentativo dei Ragni di Lecco alla parete ovest della torre Egger, in Patagonia. Matteo della Bordella e Matteo Bernasconi hanno approfittato di una finestra di bel tempo e sono saliti di 3 lunghezze oltre lo zoccolo: ora, sono in attesa di proseguire verso la loro meta, considerata uno degli ultimi problemi irrisolti della Patagonia.

I due Ragni sono partiti dall’Italia il giorno di Natale. La sera del 6 gennaio, secondo quanto riferito dall’ufficio stampa dei Ragni, Matteo della Bordella ha telefonato con il satellitare alla madre, comunicando che attualmente hanno salito lo zoccolo e superato tre lunghezze. In quell’istante si trovavano in truna in attesa di un miglioramento delle condizioni meteo per continuare.

Per Bernasconi è la quarta esperienza in Patagonia, dopo un tentativo al Cerro Piergiorgio, la via Cafè Cortado aperta sul S.Lorenzo e la ripetizione della Via dei Ragni al Cerro Torre. “La Patagonia è un insieme di cose che mi carica e mi motiva sempre come la prima volta – ha detto l’alpinista – il luogo, l’ambiente, le Montagne incredibili che ti lasciano senza fiato sono un ottimo motivo per continuare a sognarla”.

Per Della Bordella, invece, è la prima volta. “Mi sento come il pilota di moto che passa dalla 250 alla moto Gp – ha detto Della Bordella poco prima di partire -. Sono curioso e non vedo l’ora di provare a confrontarmi con una grande sfida, ma so che è la prima volta in un terreno così ostile e sarà dura. Mi sono preparato psicologicamente al peggio, ovvero stare 35 giorni in una truna senza mettere fuori il naso, scalare una parete con scarponi ai piedi e piccozza in mano per togliere il ghiaccio dalle fessure e salire da un friend all’altro…cose di questo tipo.Entrambi siamo determinati a giocarci tutte le carte a nostra disposizione”.

I due alpinisti vogliono salire lungo lo spigolo di sinistra della parete. “Sembra – dicono – che per i primo 600-800 metri le difficoltà tecniche non siano troppo elevate e ci siano delle fessure. Dopo questa sezione, la parete diventa strapiombante almeno per altri 200 metri e qui le difficoltà tecniche saranno senza dubbio superiori, forse dovremo far ricorso all’artificiale. Ovviamente questa è tutta teoria e queste affermazioni dovranno essere opportunamente valutate sul posto”.

Info: www.ragnilecco.com

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