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Cinque ciaspolatori sotto valanga: morta una guardia forestale

Monte Baldo
Il Monte Baldo

CURON VENOSTA, Bolzano — Una guardia forestale è morta lo scorso weekend travolta da una valanga in Alto Adige, nell’alta Val Venosta. L’uomo si trovava a oltre 2000 metri di quota insieme a un amico, con le racchette da neve ai piedi, quando la slavina si è staccata dal pendio e l’ha travolto. Si è temuto poi per altre 4 persone, questa volta sul monte Baldo, tutte fortunatamente uscite illese da un distaccamento nevoso precipitato loro addosso.

Due valanghe sono quindi cadute lo scorso fine settimana sulle Alpi orientali. La prima è quella scesa in Alta Val Venosta, in zona Belpiano, su un pendio poco lontano dagli impianti di sci. Il distaccamento ha causato la morte per soffocamento della guardia forestale, un 50enne di Curon Venosta: nonostante che il suo compagno, rimasto illeso, abbia chiamato rapidamente aiuto, i soccorritori arrivati sul posto con l’elicottero non hanno potuto fare niente per salvarlo.

La seconda slavina è quella caduta domenica sul Monte Altissimo, nella Catena del Baldo, sopra Trento. Quattro escursionisti veneti, di età compresa tra i 43 e i 50 anni, anche loro impegnati in una gita con le ciaspole, stavano scendendo dal Rifugio Altissimo Damiano Chiesa, posto a 2060 metri di quota, al rifugio Graziani, a 1620 metri. Erano partiti per tornare a valle intorno alle 14, ma forse nella discesa, a causa della nebbia, hanno preso una direzione diversa da quella desiderata.

Fatto sta che mentre si trovavano circa 300 metri più in basso del rifugio Chiesa li ha sopraggiunti una valanga. Tutti e 4 gli amici sono rimasti travolti, venendo trascinati alcuni metri più a valle. Tre di loro sono subito riemersi dalla neve, mentre si è temuto inizialmente per il quarto. I tre hanno subito chiamato il 118 e sul posto si sono recate le squadre del Soccorso alpino di Ala, Riva e Rovereto. Due elicotteri si sono alzati dalla pista di Mattarello, in supporto ai soccorsi, ma in quota la nevicata di ieri si era trasformata in bufera, così che il pilota ha potuto portare in quota le unità cinofile e alcuni volontari solo dopo diversi tentativi.

Poi alla fine anche il quarto ciaspolatore è stato ritrovato: non era caduto vicino ai suoi compagni, ma era sceso per cercare di chiamare aiuto per salvare gli altri tre. Li aspettava, anche lui fortunatamente illeso, al parcheggio dove avevano lasciato la loro auto.

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Un commento

  1. Si leggono sempre di identici errori. Ma possibile che non ce ne sia mai uno che abbia l’Arva con sè e soprattutto sappia usarlo ?

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