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Morto l'escursionista di Parre travolto dalla valanga

I soccorritori durante un intervento
I soccorritori durante un intervento

BERGAMO — Non ce l’ha fatta. E’ morto ieri mattina Andrea Imberti, l’escursionista 43enne di Parre rimasto sepolto per quattro ore sotto una valanga nella zona del Curò.

L’uomo era ricoverato in coma da domenica agli Ospedali Riuniti di Bergamo. Il suo cuore, rimasto congelato sotto la neve per 4 ore, aveva miracolosamente ripreso a battere dopo i trattamenti ricevuti all’ospedale. Con un riscaldamento extracorporeo del sangue la sua temperatura era passata da 24 a 35 gradi centigradi.

Purtroppo, la mancanza di ossigeno sotto la slavina ha compromesso le funzioni di reni, polmoni e cervello. L’uomo è morto mercoledì mattina intorno alle 10. Per altre 6 ore i medici, per legge, hanno dovuto verificare l’assenza di attività cerebrale. Alle 16 di questo pomeriggio è arrivata la conferma del decesso.

Appassionato di montagna, Imberti – di professione muratore – si era avventurato domenica mattina nella zona del Curò con due amici, entrambi sopravvissuti alla slavina. I tre stavano rientrando per le condizioni improbe del sentiero. La cattiva sorte si è portata via il 43enne.

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2 Commenti

  1. Hanno rischiato per le condizioni meteo in corso con neve fresca e pesante, ma se tutti e 3 avessero avuto l’ARVA ……i tempi sepolti nella neve sarebbero stati notevolmente inferiori.Un saluto e rispetto per un altro caduto per la propria passione per la MONTAGNA. scarponi alpini a tutti Gianni MI

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