Si parla di 21 milioni di persone colpite dall’alluvione di quasi duemila morti. Ma i numeri, che da soli non basterebbero a quantificare gli immensi problemi di tipo economico, sanitario e alimentare che questa tragedia sta aprendo nell’intero Paese, sono destinati ad aggravarsi.
Le prime zone ad essere state interessate dai monsoni e dalle alluvioni sono quelle a nord del Paese, tra cui i distretti montuosi del Baltistan, quelli di Skardu e di Ghanche, entrambi posti a metà strada tra la catena dell’Himalaya e quella del Karakorum. I villaggi vicini al fiume Indo e i suoi affluenti sono stati travolti dalle piene, mentre al contempo grosse frane di roccia e materia si sono abbattute sui centri abitati ai piedi delle montagne.
Oltre alle centinaia di vittime e di feriti, oltre al numerosi capi bestiame morti, gran parte dei campi coltivati è andata perduta, un dato non poco grave se si pensa che questa regione vive al 90 per cento di agricoltura di sussistenza e di pastorizia. Secondo le prime informazioni, sarebbero 25 i villaggi fortemente danneggiati nel distretto di Skardu, e 20 in quello del Ghanche.
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