Trail running

Pronti al gran finale di Coppa del Mondo in Malesia

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Monte Kinabalu

KOTA KINABALU, Malesia — Conto alla rovescia per l’ultima tappa del campionato mondiale di skyrunning. Il prossimo weekend si terrà infatti la gara del monte Kinabalu, con i suoi 4.095 metri la vetta più alta della catena montuosa del Crocker in Malesia, che separa la costa nord-occidentale del Borneo da quella orientale. La battaglia per il podio è spagnola e italiana: tra gli uomini infatti se la contendano Jessed Hernández e Tofol Castañer mentre, tra le donne, salvo sorprese Emanuela Brizio e Cecilia Mora.

Jessed Hernández conduce al momento la testa della classifica maschile con 324 punti, seguito dal Tofol Castañer, a 316, e da Just Sociats a 246. A contendersi la vittoria finale saranno probabilmente i primi due, mentre il fortissimo Kilian Jornet è solo nono. Del resto lo skyrunner non correrà per il titolo visto che ha il 29 agosto scorso in Italia ha vinto l’Ultra SkyMarathon World Champion, seguito due settimane dopo da un nuovo record di salita al Kilimanjaro.

Le speranze degli italiani sono quindi per lo più affidate alla gara delle donne: la Brizio, prima al momento con 366 punti e incalzata dalla Mora, seconda con 338 punti, dovrà salire sul podio per ottenere l’anelata corona. Al terzo e quarto posto infatti ci sono al momento le spagnole Nerea Amilibia e Laia Andreu, mentre quinta è la temutissima neozelandese Anna Frost con 268 punti. Tutto da vedere insomma sabato 23 e domenica 24 ottobre, visto che il primo classificato otterrà 100 punti, mentre i successivi ne riceveranno rispettivamente 88, 78, 72.

La Mount Kinabalu International Climbathon giunge quest’anno alla sua 24esima edizione. In concomitanza con la finale di Coppa del mondo di skyrunning, domani, sabato 22 ottobre, si terrà sempre in Malesia la seconda Annual General Assembly a cui parteciperanno i rappresentanti di Azerbaijan, Bulgaria, Gran Bretagna, Italia, Malesia, Filippine, Russia, Spagna e Svizzera.

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Un commento

  1. E’ previsto controllo doping? Niente in contrario a promuovere sempre nuove forme di sport estremo. Purché non sia anche luogo di doping estremo… Comunque la montagna vissuta di corsa non mi convince, anche se io stesso partecipo a competizioni di corsa in quota, fin poco sotto i 3000 m. Arrivando anche ultimo o fra gli ultimi. Ma quando sono andato sopra i 4000 m non ho mai pensato alla velocita’, se non in termini di sicurezza, considerando le variazioni delle condizioni di innevamento e stabilita’ di pareti rocciose e ghiacciate da incontrare sulla via del ritorno. Doping comuque mai! Come mia abitudine, speriamo in bene! AT

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