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Bloccati dai crampi, escursionisti recuperati sul Gran Sasso

Da Prati di Tivo (sandrodiremigio.com)
Da Prati di Tivo (Photo Sandrodiremigio.com)

PRATI DI TIVO, Teramo — Due escursionisti romani sono stati recuperati dal Soccorso alpino, sabato scorso, nel massiccio del Gran Sasso. I due erano sul percorso che da Campo Imperatore porta a Prati di Tivo, quando uno dei due è stato colto da forti crampi agli arti inferiori. Un dolore che non gli ha permesso di arrivare a valle sulle sue gambe.

Gli escursionisti sono due uomini di 39 e 43 anni. Sabato avevano scalato la via direttissima alla vetta Occidentale del Corno Grande, la montagna di 2912 metri, la cima più alta del gruppo montuoso del Gran Sasso d’Italia. Poi erano scesi verso il passo del Cannone e la Conca degli Invalidi. Durante la discesa il 39enne ha iniziato a sentirsi male.

Secondo quanto riferisce la stampa locale, avrebbe avuto crampi a cosce e piedi. A stento è riuscito a proseguire con il compagno fino alla località “La Madonnina”, a 2005 metri, dove si trova la stazione superiore della cabinovia che porta ai Prati di Tivo. L’impianto di risalita però era ormai chiuso data l’ora tarda, e così i due hanno dovuto chiamare aiuto, perché l’escursionista vittima di crampi non riusciva a continuare a piedi.

Alle 6 del pomeriggio è scattato l’allarme: i due hanno chiamato i carabinieri che a loro volta hanno allertato gli uomini della Stazione di Teramo del Corpo Nazionale Soccorso Alpino e Speleologico dell’Abruzzo. I soccorritori si sono messi in contatto telefonico con gli escursionisti e hanno raggiunto con un fuoristrada la cresta di Cima Alta, quindi hanno proseguito a piedi. Hanno dato istruzioni agli escursionisti affinché potessero incontrarsi a metà strada, e infine li hanno raggiunti.

Il 39enne con i dolori causati dai forti crampi è stato aiutato a spalla fino al fuoristrada, con il quale sono finalmente riusciti a scendere a Prati di Tivo, dove sono arrivati alle 19.20.

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3 Commenti

  1. E’ proprio ora che facciano pagare gli interventi del soccorso alpino… se adesso si fanno recuperare anche quelli che hanno i crampi… la prossima volta potra’ essere solo piu’ un “non ho piu’ voglia” a far scattare la chiamata… il passo ormai e’ breve.
    Incredibile!!!

  2. Crampi… la cosa mi puzza un pò!
    Non ti vengono all’improvviso, il corpo ci invia dei segnali precisi e progressivi, interpretando i quali una persona “normale” adotta le giuste contromisure (assume liquidi e sali).
    Certo è che se non hai più nulla da bere o da mangiare… allora sei un “deficiente” (nel senso del termine, non offensivo) e hai utilizzato un servizio che non era “mirato” a te; allora vengo su, ti recupero, guai a pensare il contrario, ma ti faccio pagare questa leggerezza, così vedi che la prossima volta ti porti un litro in più…
    Concordo con Marco, saremo presto alla frutta…
    Più rispetto per i soccorritori.

  3. Nel 2003 mi sono fatto seriamente male cadendo da una via al Corno Piccolo, li mi sono rotto la clavicola e due coste. E’ intervenuto l’elicottero che mi ha trasportato in ospedale. E’ bastata una mia leggerezza (o stupidaggine) per sfiorare la tragedia. Grazie ai soccorritori sono ancora vivo e vado ancora in motagna. Loro rischiano anche al vita per noi e anche loro hanno delle famiglie come noi.
    Concordo in pieno con Fabio: più RISPETTO per i soccorritori.

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