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Recuperati i due alpinisti slovacchi bloccati sulla Punta Civetta

Punta Civetta (Photo listolade.it)
Punta Civetta (Photo listolade.it)

UPDATED – ALLEGHE, Belluno — Sono stati recuperati i due slovacchi bloccati da ieri sulla Punta Civetta. Il maltempo ha concesso una tregua e, dopo due tentativi di avvicinamento alla parete vanificati dalla nebbia, l’elicottero Pelikan di Bolzano è riuscito a trarre in salvo gli scalatori incrodati da ieri in un canale.

Gli alpinisti, due trentenni, un ragazzo e una ragazza,  si trovano sulla via Andrich-Faè alla Punta Civetta, una classica di 5°-6° grado. Si erano trovati in difficoltà già nel pomeriggio. Secondo quanto riferiscono gli uomini del Soccorso alpino, dopo aver rifiutato il suggerimento di un alpinista, incrociato in parete, di rientrare assieme a lui, hanno proseguito, sbagliando un tiro e finendo incrodati a 2.700 metri di altitudine in un camino bagnato, incapaci di muoversi.

Hanno lanciato l’allarme ieri in serata, quando era già tramontato il sole. Troppo tardi quindi perché l’elicottero potesse partire, ma anche troppo pericoloso perchè le squadre di soccorritori a piedi potessero risalire la vetta.

Gli scalatori hanno quindi trascorso la notte all’addiaccio, per la quale erano fortunatamente attrezzati. Sono rimasti in contatto telefonico con i soccorritori fino a questa mattina, quando, con il sorgere del sole, sono potute partire le prime squadre. Da Bolzano infatti, è decollato l’elicottero Pelikan, il primo a poter volare alle 6.20, ma il tempo è peggiorato, le nubi hanno avvolto la parete e il mezzo è dovuto atterrare ad Alleghe, in attesa di un miglioramento.

Anche l’eliambulanza del Suem di Pieve di Cadore è stata bloccata nelle ore successive dalla nebbia. Al rifugio Torrani, al Pian della Tenda, praticamente in vetta alla montagna, nevicava: nel frattempo 11 soccorritori delle Stazioni di Alleghe, Agordo, Val Pettorina, Val Biois, Val Fiorentina salivano verso la cima.

Attorno alle 15.30 la schiarita che ha permesso il decollo dell’elicottero e il recupero degli alpinisti, avvenuto utilizzando un verricello di 90 metri.

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