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Share Stelvio, nuova stazione per lo studio del clima tra i ghiacciai dell'Ortles Cevedale

La stazione meteo di Share Stelvio
La stazione meteo di Share Stelvio

SANTA CATERINA VALFURVA, Sondrio — Una nuova campagna di misurazione dell’atmosfera sul Ghiacciaio dei Forni e del Cevedale in Alta Valtellina nell’ambito del progetto Share Stelvio, un laboratorio a cielo aperto per lo studio dei cambiamenti climatici e ambientali in alta quota nel Parco Nazionale dello Stelvio. All’inizio di agosto ha avuto inizio la campagna sperimentale programmata nell’ambito del progetto Share Stelvio, che ha installato presso il Rifugio “Alessandro Guasti”, a 3285 metri di quota, una stazione per lo studio dell’atmosfera e del clima che va ad integrare le attività osservative per il monitoraggio dello stato di salute del più grande apparato vallivo delle Alpi Italiane.

La campagna di sperimentazione è iniziata con l’istallazione della strumentazione per le osservazioni atmosferiche, della stazione meteo e della webcam avvenute tra mercoledì 28 e venerdì 30 luglio. La campagna di misura proseguirà fino a fine settembre eseguendo misure continuative nell’area del Parco, che permetteranno di ottenere primi importanti dati, trasmessi via satellite in modo costante al server dell’Istituto di Scienze dell’Atmosfera e del Clima del CNR di Bologna.

L'antenna satellitare
L'antenna satellitare

Le misure eseguite sono relative alla concentrazione di ozono superficiale, alla distribuzione dimensionale del particolato atmosferico, alla concentrazione del particolato atmosferico fine e ultrafine, alla caratterizzazione chimica del particolato atmosferico e della neve, ai parametri meteorologici e a quelli glaciologici, ovvero il tasso di ablazione nivo-glaciale, e l’albedo superficiale.

Gli obiettivi della ricerca sono infatti diversi. Il primo consiste nell’osservazione e nel monitoraggio della composizione dell’atmosfera nel Parco Nazionale dello Stelvio ed in particolare nell’area glacializzata del Cevedale e del Ghiacciaio dei Forni. Il secondo nell’identificazione e nella caratterizzazione dei trasporti di masse d’aria inquinata e di masse d’aria ricche di particolato atmosferico, ossia le polveri, di origine antropica e naturale che raggiungono il sito di misura. Terzo la valutazione dell’impatto della deposizione del particolato atmosferico sulla fusione stagionale di neve e ghiaccio e sul bilancio energetico e di massa dei ghiacciai.

La zona dei Rifugio Alessandro Guasti e rifugio Casati
La zona dei Rifugio Alessandro Guasti e rifugio Casati

Le misurazioni registrate dagli strumenti vengono trasmesse direttamente a un server collocato nel laboratorio presso il rifugio “Alessandro Guasti” di proprietà del Cai di Milano e gestito da Renato Alberti. Il rifugio si trova a quota 3.285 metri, ed è la sezione invernale del rifugio Casati, posto a 3.269 metri, dove tra l’altro alpinisti e turisti potranno vedere in tempo reale le misurazioni attraverso un monitor sincronizzato al server del Guasti. Per tutti comunque da ieri è visitabile il sito online, all’indirizzo web http://stelvio.isac.cnr.it, dal quale si potranno seguire gli andamenti dei parametri meteo e dei composti atmosferici, oltre alla immagine della webcam rivolta alla maestoso profilo del Gran Zebrù, il tutto in tempo reale.

Il progetto Share Stelvio, nato nell’ambito del progetto Share – Stations at High Altitude for Research on the Environment gestito e coordinato da EvK2Cnr, è finalizzato al monitoraggio in alta quota in Lombardia dei cambiamenti climatici e dei loro effetti ambientali. Si tratta di un progetto triennale finanziato dalla Regione Lombardia attraverso la Fondazione Lombardia per l’Ambiente (Fla).

“Share Stelvio” è articolato in cinque attività principali eseguite in stretta collaborazione fra diverse unità operative. La prima è dedicata alla criosfera, allo studio di neve, ghiacciai e permafrost. La seconda alla Risorsa acqua, alle sue caratteristiche di qualità e quantità, la terza alla Risorsa aria, relativamente al problema dell’inquinamento atmosferico ed allo studio del clima. La quarta si occupa degli inquinanti atmosferici secondari a livello regionale, dei fenomeni di formazione, trasporto e deposizione degli stessi e del loro impatto sul cambiamento climatico e sugli ecosistemi. Infine, quinta e ultima attività, consiste nella divulgazione dei risultati.

Sul ghiacciaio dei Forni dal 2005 è attivo il primo monitoraggio permanente nell’ambito di Share per la quantificazione dei flussi energetici e delle condizioni micrometeorologiche. Il suo studio è parte integrante della linea di ricerca Risorsa Criosfera, nell’ambito di Share Stelvio. Qui è localizzata la stazione Share Ghiaccio “Forni 1” a 2700 metri di quota sulla superficie della lingua di ablazione glaciale e qui nel 2011 sarà eseguita la camapagna di misura con un Box strumentato per le rilevazioni nell’ambito della linea di ricerca Risorsa Aria di Share Stelvio.

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