Montagna.TV

Patrimonio dello Stato: cedute anche le Dolomiti

Le Dolomiti
Le Dolomiti

ROMA — Ci sono anche le Dolomiti nell’elenco dei beni che potranno essere trasferiti agli enti locali in base al federalismo demaniale.

L’elenco conta in tutto dodicimila fra caserme, ex poligoni di tiro, strade, scuole, magazzini, abitazioni agricole, fabbricati industriali, edifici parrocchiali, canali, terreni. Un valore globale di circa 3,6 miliardi di euro, 600 milioni in più rispetto al valore dell’elenco provvisorio diffuso a fine giugno.

Non sono contenuti nell’elenco i beni storici-artistici che, in base alla riforma, andranno valorizzati con il coinvolgimento del ministero dei Beni culturali. Esclusi anche i Parchi sui quali c’è la competenza del ministero per l’Ambiente.

Tra i beni trasferibili ce ne sono alcuni che faranno discutere. Come per esempio alcune parti del Colle di Superga a Torino, zona della celebre Basilica. E poi le Dolomiti, appunto. Mentre l’Unesco le ha proclamate “Patrimonio dell’umanità”. il governo italiano dà il via libera alla cessione di vasti appezzamenti, dalle Tofane al Monte Cristallo alla Croda Rossa.

Le Dolomiti comprendono in tutto nove gruppi montuosi per un’estensione complessiva di 142 mila ettari, cui si aggiungono altri 85 mila ettari di “aree cuscinetto”, per un totale di 231 mila ettari, suddivise tra le province di Trento, Bolzano, Belluno, Pordenone ed Udine. Ebbene, tutto questo bendidio sarebbe “patrimonio dell’umanità” sancito dall’Unesco il 27 giugno a Siviglia.

Ora bisogna capire di preciso quali sono le aree che sono sottoposte a vincolo e soprattutto cosa faranno le municipalità. La lista definitiva entrerà invece nei decreti della presidenza del Consiglio, emanati a fine anno. Da quel momento Comuni, Province e Regioni avranno 60 giorni di tempo per fare richiesta di un bene con l’obiettivo della sua “valorizzazione” ed eventuale vendita.

Exit mobile version