Il grande gioco: spionaggio e intrighi tra i valichi dell'Asia Centrale
Un romanzo lungo tre generazioni, che si snoda nel cuore tormentato dell’Asia Centrale attraverso l’incredibile rete di spionaggio, alleanze segrete e difficili equilibri diplomatici costruita tra gli zar di Russia e l’impero Britannico, sull’immenso territorio degli emiri e i khan.
Quelle del “Grande Gioco” di Peter Hopkirk sono storie poco conosciute, di esplorazione e violenza, di valichi sconosciuti e imperi complicati, che conquistano il lettore svelando le origini di un mondo in conflitto da allora. Dove spesso, oggi, passano spedizioni alpinistiche come quella diretta alla Nord del GI.
Il racconto inizia nel 1810 e arriva ai primi del 1900. Nel mezzo, la lunga e sanguinosa guerra di spie tra gli inglesi, che dominavano l’India e guardavano vogliosi a settentrione, e i russi, che scendevano da nord verso le alte vette del Karakorum, sul territorio dell’Asia centrale.
“E’ una delle letture più appassionanti che ho fatto – ha detto Umberto Eco di questo libro -. Non bisogna lasciarsi spaventare dal fatto che siano 624 pagine. Non dirò che lo si legge di un fiato, ma lo si centellina per sere e sere come se fosse un grande romanzo d’avventure, popolato di straordinari personaggi storicamente esistiti e di cui non sapevamo nulla”.
Afghanistan, Iran, Mar Caspio, Mongolia e Cina verso il confine montuoso con il Pakistan, sono il teatro di questo “Grande Gioco” che Peter Hopkirk ricostruisce con documentazione impeccabile e trama avvincente. Un modo per conoscere la complessità dell’Asia Centrale, fra i suoi villaggi tribali e i fastosi palazzi dei khan, che ancor oggi rappresenta un mistero .
“Sotto gli occhi di una folla silenziosa – recita un brano del libro ambientato nel 1842 -, i due ufficiali furono costretti a scavarsi la fossa, poi a inginocchiarsi e prepararsi a morire. Il colonnello Stoddart, dopo aver denunciato ad alta voce la tirannia dell’emiro, fu decapitato per primo. Quindi il carnefice si volse a Conolly e lo informò che l’emiro offriva di risparmiargli la vita se avesse abiurato il cristianesimo e abbracciato l’islam. Consapevole che la conversione forzata non aveva salvato Stoddart dalla prigionia e dalla morte, Conolly, cristiano devoto, rispose: “Il colonnello Stoddart era musulmano da tre anni e lo avete ucciso. Io non diventerò musulmano e sono pronto a morire”. Porse il collo al carnefice, e un attimo dopo la sua testa rotolò nella polvere accanto a quella dell’amico”.
Titolo: Il grande gioco. I servizi segreti in Asia centrale
Autore Peter Hopkirk
Editore Adelphi
Pagine 624
Prezzo € 33
euro 16,00
Anno 2004