Il Grappa si rimette a nuovo, anche per l'Unesco
BASSANO DEL GRAPPA, Vicenza — Il monte Grappa è uno dei luoghi più significativi e importanti nella storia dell’Europa moderna, perché qui 90 anni fa si sono combattute alcune tra le battaglie più decisive della Guerra del ’15 -’18. Per questo venerdì scorso i rappresentanti delle Istituzioni nazionali, regionali, provinciali, comunali e delle Comunità montane, si sono riuniti al rifugio Bassano per sottoscrivere un protocollo di valorizzazione della cima e recuperare il patrimonio di beni della Grande Guerra. Un restauro necessario, anche ai fini di una richiesta all’Unesco per rientrare nel patrimonio dell’umanità.
Al rifugio Bassano venerdì 2 luglio c’erano tutti: il sottosegretario di Stato alla Difesa, Giuseppe Cossiga, il vice presidente della Regione Veneto, Marino Zorzato, il presidente della Provincia di Treviso, Leonardo Muraro, gli assessori provinciali di Treviso Marzio Favero, di Belluno Daniela Templari, di Venezia, Raffaele Speranzon, di Vicenza, Martino Bonotto, l’assessore comunale di Belluno, Gamba e molti sindaci. Secondo il Corriere delle Alpi, di comune accordo hanno sottoscritto un protocollo di valorizzazione della cima, stabilendo una serie di migliorie atte anche a sostenere una richiesta di iscrizione del Monte Grappa nell’elenco del patrimonio dell’umanità Unesco.
”Siamo di fronte ad un patrimonio unico e straordinario da valorizzare – ha infatti dichiarato Zorzato, secondo quanto riportato l’agenzia Asca – per il quale si potrebbe pensare anche ad una proposta di candidatura per l’Unesco”.
A rendere il Monte Grappa una vetta unica è sicuramente la storia che l’accompagna, che parla di migliaia di vittime cadute durante la Grande Guerra, ricordate nel Sacrario posto a quota 1776 metri sulla cima.
Secondo il protocollo d’intesa, sarà apportata un’opera di pulizia, consolidamento e restauro sull’Osservatorio sui cippi della Via Eroica, verrà aggiunto un corrimano nella scalinata del Sacrario, e infine restaurate le porte e le grate del Portale Roma. Saranno poi restaurati e messi in sicurezza la Galleria Vittorio Emanuele III, 8 cannoni e la Via Eroica. Di quest’ultima sarà rifatta la pavimentazione in calcestruzzo per circa il 50 per cento dell’estensione.