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Cartelli bilingue? No, mettiamo le figure

Cartelli in tedesco
Cartelli in tedesco

BOLZANO — La vicenda rischia di assumere i toni della farsa. Dopo l’ultimatum lanciato dal ministro per gli Affari Regionali Raffaele Fitto all’Alto Adige per adeguare i cartelli segnaletici in montagna scritti solo in tedesco, arriva la risposta dell’assessore provinciale di Bolzano Hans Berger, dell’Svp.

Il ministro Fitto aveva chiesto alla provincia autonoma una risposta chiara sulla questione dei toponimi sui sentieri, realizzati in tedesco dall’Avs ma che il Cai vorrebbe bilingue. E l’assessore risponde: anziché le parole si usino i pittogrammi.

Berger ha lanciato la proposta di sostituire le parole con figure, così da non dover tradurre termini come baita o ruscello, indicandoli con un “ideogramma”.

Nel frattempo, il governatore Luis Dunwalder ha fatto sapere di aver già risposto all’ultimatum di Fitto. Secondo Durnwalder ”va tradotto solo ciò che è traducibile e vanno usati soltanto i nomi storicamente accertati”.

Nel frattempo il Cai ha presentato la lista dei nomi che andrebbero completati. Si tratta di circa 6.000 nomi che il Cai ha elaborato per risolvere la questione, ha detto il presidente Giuseppe Broggi.

“Oggi – ha spiegato – è stata inviata una prima tranche dei toponimi, al commissariato del governo ed anche al vicepresidente della giunta Christian Tommasini”. ”Non potevamo – ha ribadito – aderire alla lista dell’assessore Berger che contiene soltanto tremila nomi da mantenere bilingui”.

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