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Nanga Parbat: è già cima per i polacchi

Via Kinshofer al Nanga Parbat
Via Kinshofer al Nanga Parbat

ISLAMABAD, Pakistan — Vetta e fiato sospeso per i polacchi Artur Hajzer e Robert Szymczak, che ieri sul Nanga Parbat sono stati i primi alpinisti della stagione a salire un ottomila. I due sono arrivati lassù alle 13.30, ora pakistana, dopo 15 ore di odissea da campo 4 fra neve alta e maltempo lungo la via Kinshofer.

Hajzer, sei ottomila all’attivo di cui tre saliti da vie nuove e uno in prima invernale, sta portando in Himalaya le nuove leve dell’alpinismo polacco con il compagno di cordata Szymczak. Partiti molto presto dalla Polonia con 3 vette nel mirino, hanno già intascato la prima mentre le altre spedizioni stanno ancora raggiungendo i campi base delle montagne del Karakorum.

La loro salita, però, non è stata affatto facile. E nemmeno la discesa verso campo 4, durata oltre dieci ore e senza comunicazioni col campo base. Solo in tarda serata, una schiarita ha permesso di scorgere Hajzer e il compagno in discesa. Il compagno Arek Grzadziel, che attendeva a campo 3, gli è andato incontro per facilitare la discesa.

Secondo quanto riferito da Explorersweb, il gruppo ha qualche ora in tenda e poi ha ripreso il cammino. Ma l’intenzione di raggiungere in giornata al campo base è stata presto  distrutta dall’enorme quantità di neve che ha rallentato la discesa e costretto gli alpinisti ad un’ulteriore tappa. Sulla parete, ma non si sa in quale posizione, dovrebbe trovarsi anche Jaroslaw Gawrysiak, che aveva tentato la cima rinunciando a 7.800 metri.

La squadra polacca, ora, vuole trasferirsi ai Gasherbrum, per salire dal versante sud entrambe le cime.

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