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La banda larga connette le Dolomiti al web

antenna Brenta per connessione al web
Pannelli solari alimentano la mini antenna sul Brenta per la connessione al web (foto da www.corriere.it)

TRENTO — Anche per le cime delle Dolomiti è giunta l’ora di entrare nell’era virtuale di Internet. E’ proprio così: dall’Adamello al Vioz, le vette sono state cablate, i rifugi collegati in broadband e la rete della telefonia mobile ha raggiunto l’alta quota. La novità è stata inaugurata domenica scorsa con un concerto dei Suoni delle Dolomiti trasmesso in live streaming sul web.

Ciò che sembrava impensabile per i puristi della montagna fino a qualche anno fa, si è rivelata oggi una necessità di vitale importanza. Ecco due – tra le tante –  esigenze che hanno portato a questo cambiamento. Da una parte sono stati gli abitanti stessi della zona ha richiedere i nuovi mezzi di comunicazione per sopperire alle carenze di connettività e far fronte all’isolamento. Dall’altra parte è una scelta per attirare i giovani alla montagna. E’ infatti risaputo che le nuove generazioni sono poco propense a “sconnettersi” dal loro mondo virtuale fatto di social network, realtà virtuale, e-mail e chi ne ha più ne metta. Ancor più se si tratta di restare fuori dal mondo per un’intera vacanza .

Ed è così che il wireless e le connessioni veloci per computer e smart phone hanno raggiunto i rifugi e gli ostelli dolomitici. Naturalmente il tutto è avvenuto nel pieno rispetto della natura e del paesaggio montano. Per far tutto ciò si è resa necessaria un imponente operazione iniziata nel 2008 e finanziata dalla società Trentino Network. Il risultato è stato il cablaggio dei rifugi Segantini, Mantova al Vioz, Dorigoni, Denza, Ai caduti dell’Adamello, Mandron e Larcher.

In concomitanza sono state lanciate anche delle iniziative per associare Internet e l’alta quota. Tra queste è di rilievo il summer camp “Digital Mountains per nuovi esploratori” di Riva del Garda, destinato a tutti gli adolescenti dagli undici anni in sù. Al suo interno i ragazzi impareranno a mappare il territorio circostante al camp utilizzando le tecnologie messe a loro disposizione. Il summer camp è organizzato dall’azienda per il turismo di Trento, Monte Bondone e Valle dei Laghi ed è curato dai ricercatori della Fondazione Bruno Kessler di Trento, centro per la ricerca scientifica e tecnologica. Si tratta di un laboratorio che rientra nel progetto internazionale “OpenStreetMap” finalizzato alla creazione di una mappa del mondo accessibile a chiunque, costruita su base volontaria di raccolta dati, come Wikipedia.

Ma nonostante la nuova offerta di mete cablate in alta quota, c’è ancora chi preferisce vedere la montagna come un luogo di pace e solitudine, lontana dal caos cittadino e anche dal mondo virtuale. Per chi la pensasse così c’è ancora la possibilità di trascorrere settimane di relax, lontani da ogni tecnologia, in molti angoli meravigliosi delle Alpi.

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