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Mistero sul disperso ricomparso dopo oltre 24 ore in Grigna

Soccorso alpino in Grigna
Soccorso alpino in Grigna

PRIMALUNA, Lecco — Aveva chiesto aiuto lunedì pomeriggio perché aveva perso il sentiero di discesa verso l’alpe Cainallo, ma non aveva saputo spiegare dove si trovasse esattamente e dopo poco tempo il suo cellulare ha smesso di funzionare. Così sono partite le operazioni di ricerca ma a distanza di oltre 24 ore gli uomini del Soccorso alpino lariano non avevano idea di dove si trovasse il milanese disperso sulla Grigna. L’hanno cercato dappertutto e alla fine, misteriosamente, l’uomo ha fatto rientro da solo a Primaluna.

L’allarme era scattato intorno alle 18 di lunedì scorso, quando il milanese di 50 anni ha telefonato al 118 per chiedere aiuto. Secondo quanto riferisce la XIX Delegazione Lariana del Soccorso alpino, l’uomo era molto agitato e non riusciva a spiegare dove si trovasse. Diceva di aver smarrito il sentiero di discesa verso l’alpe Cainallo, di aver lasciato alle spalle la neve, di essere anche caduto in una pozza d’acqua trovata sul percorso. A complicare la comunicazione c’era poi la poca ricezione della linea telefonica, che in breve ha reso il cellulare del disperso irraggiungibile.

Tre squadre di soccorritori si sono quindi messe sulle sue tracce, concentrando la ricerca nella valle dei Mulini che da Prato San Pietro sale sino ad incrociare il sentiero che porta al rifugio Bogani sulla Grigna settentrionale. Mentre una squadra raggiungeva il rifugio, altre due scendevano nell’alveolo del fiume percorrendolo verso monte e verso valle per quanto possibile. Gli uomini che risalivano a monte infatti, hanno dovuto fermarsi davanti alla presenza di alti muri di neve residui delle valanghe invernali, mentre quelli a valle si sono fermati dove la valle si stringe in una profonda forra percorsa dall’acqua, essendo tra l’altro la movimentazione resa difficoltosa e pericolosa dal buio.

Alla fine, a notte inoltrata, due squadre sono rientrare, mentre la terza si è fermata al Bogani, per poi riprendere le ricerche alle 4 del mattino di ieri. Martedì si sono aggiunti in aiuto ai volontari della stazione Valsassina Valvarrone anche i volontari di Lecco della Stazione delle Grigne.

Alcuni soccorritori sono scesi con l’ausilio di corde dei canali che scendono verso la valle dei Mulini, altri invece sono scesi nel tratto di fiume inforrato percorso dal torrente non visionato durante la notte. Entrambe le operazioni si sono state molto impegnative, sia per la morfologia del terreno, sia per la forte pioggia che ieri pomeriggio cadeva sul Grignone, rendendo anche scivoloso e pericoloso il terreno.

Infine le squadre sono rientrate a Prato San Pietro alle 12, senza però essere riusciti a localizzare il disperso. Di nuovo quindi, altre squadre sono partite per cercare l’escursionista, questa volta al passo della Stanga, nel canale Vallori, All’alpe Zuc, sul sentiero di Calivazzo, la valle della Cugnoletta mentre un’altra squadra di dieci tecnici è stata indirizzata nella valle dei Mulini.

Alle 18 il disperso sembrava essersi volatilizzato nel nulla, perché ormai i soccorritori avevano verificato tutti gli itinerari che poteva aver percorso nella zona. Il miglioramento del tempo ha permesso all’elicottero del 118 di alzarsi in volo e cercarlo dall’alto, ma anche così di lui nessuna traccia. Finché alle 19.50 il milanese non è magicamente ricomparso.

Inspiegabilmente infatti, mentre le ultime squadre stavano rientrando dopo una giornata di ricerche sulle pendici della Grigna Settentrionale, l’uomo è riuscito ad arrivare da solo e sulle sue gambe al paese di Primaluna. Dalle prime notizie sembrerebbe anche in buone condizioni. Rimane però un mistero che percorso abbia seguito per riuscire a sfuggire a decine di soccorritori.

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