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Trentino: l'orso Dino è tornato?

orsoPRIMIERO (TRENTO) – L’orso Dino potrebbe essere tornato in Trentino. Sembrava che il mammifero fosse stato rimpatriato in Slovenia, ma nei giorni scorsi è stata accertata la presenza di un orso nella zona di Mezzano. E molti pensano possa essere lui.

L’orso più famoso del Nordest é nato circa tre anni fa in Slovenia e si è diretto poi in Trentino. Ora che da adolescente sta diventando adulto, si sta spostando di nuovo. E’ stato segnalato in Veneto sull’Altopiano di Asiago e sull’Agordino. In seguito nel Vicentino e nel Bellunese.

Nei giorni scorsi, però, mentre tutti davano per certa la sua cattura e il suo ritorno in Slovenia, un avvistamento nell’Agordino ha fatto credere alle autorità che l’orso Dino potrebbe aver deciso di tornare sui propri passi.

Le segnalazioni provengono da una famiglia che abita in un maso in località “Falasorno” nei pressi di San Giovanni a Mezzano, nel Primiero. Nella notte tra lunedì e martedì sono stati uditi degli strani rumori che hanno fatto subito pensare alla presenza di un orso. Al mattino si è poi scoperto che l’animale misterioso aveva distrutto un’intero alveare con relativo melario e famiglia di api.

La Forestale è subito intervenuta sul posto per posizionare una recinzione elettrica in modo da impedire altri attacchi dell’orso e sta ora indagando per scoprire se l’orso in questione sia effettivamente l’orso Dino, che è stato identificato in base alle impronte con la sigla M5. Si cercherà anche di localizzarlo attraverso il radiocollare.

Le associazioni ambientaliste però, sono preoccupate della sorte di Dino, che nelle sue scorribande ha attaccato pollai e sbranato asini. In particolare temono che l’orso, braccato dagli allevatori, non riesca a superare indenne la stagione di cui deve cacciare per sopravvivere. Tra poco, con l’arrivo della bella stagione, secondo loro potrebbe smettere di causare danni per dedicarsi alla ricerca di un’alimentazione alternativa.

Gli ambientalisti sottolineano che i danni causati agli allevatori saranno totalmente ripagati dalla Regione Veneto entro 60 giorni. Aggiungono inoltre di aver ricevuto numerose richieste di intervento affinché sia garantita l’incolumità fisica di un esemplare che appartiene ad una specie super protetta dalle leggi in vigore.

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