Buone ciaspolate, accompagnatori di media montagna!
Il DDL Semplificazioni, in corso di approvazione in Parlamento, rimuoverà finalmente il divieto di lavorare su “terreno innevato” imposto agli AMM dal 1989. Lo annunciano le Guide Alpine, esprime solidarietà l’AIGAE, l’associazione delle Guide Ambientali Escursionistiche
Gli accompagnatori di media montagna potranno lavorare sulla neve. Il Parlamento italiano, con “soli” 36 anni di ritardo, sta finalmente per correggere un grave errore contenuto nella legge n. 6 del 2 gennaio 1989 che ha regolamentato la professione di guida alpina, e istituito ex-novo quella degli accompagnatori.
Agli articoli 21 e 22, infatti, la legge che abbiamo appena citato spiega che questi professionisti “svolgono attività di accompagnamento”, e “illustrano alle persone accompagnate le caratteristiche dell’ambiente montano percorso”. Viene esclusa, invece, la possibilità per gli AMM di lavorare “su terreno innevato”. Una regola, immaginiamo, nata in un’epoca in cui l’uso delle ciaspole era quasi sconosciuto, e per “terreno innevato” si intendevano scialpinismo e ghiacciai.
Ad annunciare il cambiamento, qualche giorno fa, è stato un comunicato delle Guide Alpine Italiane. “Con l’approvazione definitiva da parte della Camera del DDL Semplificazioni entrerà in vigore una disposizione di legge che permetterà agli accompagnatori di media montagna di condurre escursioni su terreno innevato. Una grande soddisfazione per il Collegio Nazionale Guide alpine italiane, che da anni lavora in questa direzione”.
“Ringrazio il Governo e il Parlamento per il sostegno che danno alla tutela delle nostre professione” ha aggiunto Martino Peterlongo, presidente delle guide alpine italiane. La nuova legge, ovviamente, entrerà in vigore solo dopo la pubblicazione del testo sulla Gazzetta Ufficiale.
Sarebbe interessante sapere se verranno ritoccate anche altre due norme discutibili nei confronti degli AMM, quella che consente loro di lavorare in una sola regione, e quella che impedisce loro di votare nelle assemblee dei Collegi regionali delle guide. Ma su questo torneremo in futuro.
La soddisfazione dell’AIGAE
Tre giorni dopo il comunicato delle Guide alpine, un’altra associazione professionale ha plaudito alla decisione del Parlamento. Una scelta che può sorprendere, dati i cattivi rapporti che corrono, da tempo, tra il Collegio Nazionale delle Guide Alpine Italiane e l’AIGAE, l’Associazione Italiana Guide Ambientali Escursionistiche, alla quale aderisce qualche migliaio di soci.
“Plaudiamo alla modifica della legge 6/89, che da sempre riteniamo nata sbagliata, incompleta e inadeguata. Finalmente questa novità permette un’evoluzione di mercato salutare”, scrive Guglielmo Ruggiero, presidente di AIGAE.
“Era assurdo che gli AMM non potessero accompagnare su neve, anche se molti lo facevano con una “giravolta”, aderendo all’UIMLA, la Union of International Mountain Leader Associations”. Da parte del Collegio delle Guide alpine, prosegue Ruggiero, c’è stata fino a ora una “evidente inazione verso i propri associati che violavano la loro stessa legge di riferimento”. “Intransigenti con le altre professioni, indulgenti con sé stessi” è la frecciata finale.
“Siamo contenti per i colleghi AMM, colleghi capaci e diversi da noi perché svolgono una professione di tipo tecnico-sportivo, che possono superare le limitazioni delle possibilità lavorative che erano date da una legge di casta”, aggiunge via social Lolita Bizzarri, vicepresidente di AIGAE. Purtroppo però, la legge “rimane tale, anche se rabberciata con nastro e spago come in questo caso, e che andrebbe ripensata con una seria ricognizione dell’evoluzione delle professioni del turismo outdoor. Con un dibattito al quale tutti gli attori effettivi possano dare il proprio contributo”, continua Bizzarri.
Sorprende – sottolineano gli esponenti di AIGAE – che per modificare la legge sugli AMM sia stato fatto riferimento proprio alle Guide ambientali escursionistiche e alla legge n. 4 del 2013 (“Disposizioni in materia di professioni non organizzate”, che secondo AIGAE è “sempre stata negata dal Collegio Guide Alpine, ma ribadita in ogni sentenza da Tribunali, TAR, Consiglio di Stato e Corte Costituzionale”.
“Sarebbe ora di superare la strategia dei recinti protezionistici e iniziare a pensare a un serio confronto che faccia crescere tutti nel dibattito, nello scambio, nella formazione professionalizzante, di aggiornamento e di specializzazione” concludono Ruggiero e Bizzarri.
Sarà un piacere, nel prossimo inverno, incontrare sulle Alpi e l’Appennino gli accompagnatori di media montagna al lavoro su sentieri, pendii e carrarecce innevate, e poter consigliare ai nostri lettori di affidarsi a loro anche con la montagna imbiancata. Siamo naturalmente pronti a ospitare una replica a quanto affermato da AIGAE da parte del Collegio Guide Alpine Italiane, che però nelle ultime settimane ha ritenuto opportuno non concedere le interviste richieste da Montagna.tv.



