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Speleologia: tutto ciò che ti serve sapere per iniziare

Il mondo sotterraneo nasconde molti segreti e ambienti meravigliosi, che si rivelano solo a chi è disposto a inoltrarsi nelle sue profondità. Ecco come fare e a chi rivolgersi per imparare ad andare in grotta

Di quello che sta sotto la superficie terrestre – ne è la dimostrazione Viaggio al centro della Terra – non si sa poi molto. Ma ci sono alcune porzioni del nostro pianeta, in buona approssimazione quelle costituite da rocce calcaree, in cui l’uomo ha l’opportunità di fare luce su un mondo plasmato dall’acqua, che con il suo lavoro incessante ha scavato chilometri di gallerie, pozzi profondissimi e saloni grandi quanto campi da calcio, spesso impreziositi da cristalli di calcite. Il mondo delle grotte è una nicchia dell’universo della montagna, frequentato da una manciata (in Italia, qualche migliaio) di appassionati e addetti ai lavori che hanno il privilegio di esplorare luoghi ancora intoccati dall’essere umano.

Cos’è la speleologia

Ma facciamo un passo indietro. La prima forma di speleologia risale alla fine del 1800, quando pochi arditi iniziarono a entrare all’interno di caverne e cavità trovate per caso da pastori o escursionisti che frequentavano le montagne calcaree. Nel 1902 venne costituito il primo club speleologico in Francia, e da allora la speleologia ha iniziato a svilupparsi come un’attività sportiva.

Oggi, si definisce speleologia quella disciplina scientifica che studia cavità sotterranee naturali e artificiali, come grotte, caverne, pozzi, fiumi sotterranei e altre forme di morfologia carsica. Le grotte sono laboratori naturali per la ricerca scientifica e numerosi studi sulla geologia, idrologia, biologia e archeologia sono stati svolti al loro interno. A loro volta, queste discipline vengono impiegate nella pratica speleologica, che si avvale delle conoscenze relative a varie scienze: la geologia, ad esempio, è in grado di spiegare come e perché le grotte si sono formate, come avviene la circolazione delle acque al loro interno, i meccanismi di crescita degli speleotemi (comunemente conosciuti come stalattiti e stalagmiti).

La speleologia ha contribuito in larga misura alla conoscenza delle dinamiche di formazione delle cavità carsiche, nonché alla comprensione dell’evoluzione climatica del nostro pianeta. Dal punto di vista ambientale, le grotte si presentano come habitat naturale di una fauna spesso endemica e molto specifica, dunque protetta. Inoltre, il mondo sotterraneo rappresenta un’enorme riserva idrica per il pianeta, contribuendo alla regolazione del ciclo idrologico.

Speleologia: come iniziare

Mettiamo che un profano abbia visto una locandina affissa sulla bacheca dell’Università o della biblioteca, e che sia incuriosito da questo mondo sotterraneo. Come accedere al mondo delle grotte in modo sicuro e consapevole?
“La speleologia italiana conta su una rete di gruppi presenti a livello locale, che si occupano di organizzare corsi e giornate di primo approccio alla pratica della frequentazione delle grotte. In ogni regione esistono Federazioni che riuniscono i gruppi, e che permettono agli speleologi di collaborare e realizzare progetti di respiro più ampio” spiega Nadia Ricci, Presidente della Federazione Speleologica Toscana (FST). “Ad esempio, come FST uno dei progetti più importanti che seguiamo è Acque Tinte, che riunisce a livello grafico più di 50 anni di tracciamenti delle acque delle Alpi Apuane, e ha permesso di dare una forma al complesso reticolo idrogeologico della zona” continua Ricci.

A livello nazionale esiste la Società Speleologica Italiana (SSI), nata nel 1950 presso il Museo Civico di Storia Naturale di Verona, oggi riconosciuta come Associazione di protezione ambientale dal Ministero dell’Ambiente. Anche il CAI gestisce una Scuola Nazionale di Speleologia, nata dai primi corsi pratici organizzati a Trieste all’inizio del 1900. Verso la metà degli anni Cinquanta, la Scuola si è uniformata su tutto il territorio nazionale, per diffondere una cultura relativa alla conoscenza dei fenomeni carsici e delle tecniche e materiali necessari per esplorare il mondo sotterraneo. La Scuola organizza anche corsi a livello nazionale su materie scientifiche legate alla speleologia: Carsismo, Vulcanologia, Meteorologia sono solo alcuni esempi.

“Per avvicinarsi alla speleologia è indispensabile frequentare un corso di primo livello presso uno dei gruppi speleologici accreditati dall’SSI o dal CAI. Durante il corso sarà possibile apprendere i principi tecnici della progressione in grotta, con l’uso delle corde e delle attrezzature specifiche, e alcuni principi teorici per iniziare a comprendere un ambiente tanto oscuro quanto affascinante”, spiega Nadia Ricci.

Per partecipare a un corso di primo livello non è necessario avere particolari requisiti fisici, se non un modesto allenamento e un po’ di spirito di adattamento. Durante le uscite pratiche del corso verranno proposti tratti di calata e di risalita su corda fissa, tratti orizzontali da passare in traverso e tratti da percorrere a piedi. All’interno delle grotte il buio è completo e il silenzio è totale, eccezion fatta per lo scorrere dell’acqua, nei tratti definiti attivi. Nel nostro mondo, anche in montagna, quanto spesso ci accade di vivere l’oscurità e il silenzio più assoluti? Di non avvertire in nessun modo la presenza antropica?

Un po’ di numeri

In Italia sono censite circa 45.000 grotte, ma il numero è ritenuto essere molto più elevato, dato che molte cavità devono ancora essere scoperte e accatastate. “Molte regioni, tra cui la Toscana, hanno un Catasto consultabile online, che mostra la posizione degli ingressi delle cavità carsiche e spesso ha allegati i rilievi, una sorta di ‘mappe’ che esprimono la conformazione dell’interno della grotta, di solito in pianta e in sezione. La Società Speleologica Italiana ha lanciato il progetto WISH, con l’obiettivo di rendere fruibile il Catasto Nazionale delle Grotte d’Italia tramite un portale sul web” continua Ricci.

La grotta più profonda d’Italia, con -1350 metri dall’ingresso, è l’Abisso Paolo Roversi. Questo si trova nell’area della Carcaraia, sulle Alpi Apuane (LU): qui si trova un complesso carsico che ha raggiunto gli 80 chilometri di sviluppo, e una delle zone a maggiore densità di cavità naturali d’Italia. Per quanto riguarda il primato di grotta più lunga d’Italia, ci sono diversi complessi in lizza, con lunghezze che si aggirano intorno agli 80 chilometri, ma le esplorazioni avanzano in modo talmente rapido che è difficile dire chi sia in testa in questo momento.
La temperatura nelle grotte è circa costante durante tutto l’anno, ed è una media annua delle temperature dei fluidi che l’attraversano, ossia aria e acqua. L’umidità relativa è spesso molto elevata, raggiungendo anche il 100%.

Soccorso Speleologico

Il soccorso in ambiente speleologico in Italia è gestito dal Corpo Nazionale Soccorso Alpino e Speleologico del CAI. Il Soccorso Speleologico è articolato in 17 zone, che corrispondono nella maggior parte dei casi alle regioni, e che garantiscono un’attivazione rapida in caso di incidente con necessità di intervento.

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