Itinerari

Alla scoperta della nuova Via delle Valli, fra Madonna di Campiglio e il Lago d’Idro

Cinquanta itinerari in altrettante vallate del Trentino occidentale, dalle più famose a quelle che conoscono e frequentano solo i local. Un premio a chi riesce a percorrerli tutti (senza limiti di tempo)

Cinquanta itinerari che si sviluppano, linearmente o ad anello, lungo altrettante vallate, identificati da un punto di partenza e di arrivo segnalato nei cartelli all’imbocco di ciascun sentiero. Sono queste le premesse di un progetto monumentale promosso dall’Azienda per il Turismo Madonna di Campiglio, che coinvolge un’area selvaggia di cui è facile innamorarsi subitaneamente: il Trentino occidentale e le sue vallate, dalle Dolomiti di Brenta al gruppo dell’Adamello-Presanella, passando per grandi classici ma anche attraverso numerose aree meno conosciute, lontane dai sentieri più frequentati e in grado di offrire gite di lunghezza e difficoltà diverse.

Sono cinque le tematiche chiave che caratterizzano l’andar per sentieri secondo questo progetto. La natura, anzitutto, da assaporare ad ogni passo attraverso l’incontro con valli quasi incontaminate: come la Val Nardis, dove regna l’acqua di cascate e torrenti. Ma poi anche l’arte, grazie alla possibilità di visitare masi storici, malghe alpine e antiche vetrerie, oltre che di poter scoprire mestieri tradizionali ancora poco noti: per esempio quello del Carboner, nell’omonima vallata. Anche il palato vuole inoltre la sua parte, con rifugi e ristori locali che sembrano esigere una sosta, lungo molti degli itinerari proposti, come in Val di Daone o nella Val Genova. L’emozione del silenzio accompagna invece i passi di chi affronta tutti quei percorsi che sembrano davvero immersi nell’abbraccio dei boschi: dalla più conosciuta Vallesinella alla poco frequentata Val Brenta. Infine, ma non da ultimo, la Via delle Valli è anche avventura, come in tutti quegli itinerari spesso marcatamente verticali o con sbocchi su passi in quota, caratterizzati da passaggi tecnici, in un ambiente impervio da non sottovalutare: dalla Val Bona alla Val d’Amola, passando per la selvaggia Val di Cercen. Insomma, ognuno riuscirà a trovare pane per i suoi denti, calibrando il proprio modo di vivere la montagna sulle proposte di un territorio che non finisce mai di sorprendere.

I cinquanta itinerari che interessano le altrettante vallate coinvolte nel progetto, alcuni dei quali possono essere percorsi fino all’autunno inoltrato, sono registrabili da chi li completa timbrando la propria “credenziale” personale, sia online (sul sito campigliodolomiti.it) che cartacea (ritirabile presso gli uffici dell’Azienda per il Turismo Madonna di Campiglio, insieme ad un gadget e alla guida ufficiale del percorso). Le tracce gpx sono invece disponibili su Outdooractive, insieme ad una breve descrizione di ogni itinerario. Completata la cinquantesima valle, l’escursionista riceverà il “Passaporto del Valligiano”. Il tutto, però, senza fretta né limiti di tempo: la Via delle Valli può essere percorsa nell’arco di giorni, mesi, stagioni oppure anni, all’insegna di un turismo veramente slow.

Tutte le informazioni sui cinquanta itinerari della Via delle Valli sono reperibili a questo sito.

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