Nuova vita per la falesia delle Sassane, nell’Appennino bolognese
Una parete di arenaria alta 120 metri con oltre 90 linee di salita. Appena riqualificata e messa in sicurezza, ora offre anche vie per principianti
Immaginate un bastione d’arenaria che si innalza per 120 metri sopra la valle del torrente Marano, scolpito nei millenni da acqua e vento fino a diventare un vero capolavoro naturale. È in questo angolo selvaggio dell’Appennino bolognese, noto come le Sassane, che ha appena preso ufficialmente vita una nuova falesia di arrampicata sportiva.
«Dopo un percorso lungo circa cinque anni, siamo riusciti a raggiungere un importante obiettivo per il nostro territorio, che potrà così valorizzare ulteriormente il turismo outdoor», ha spiegato il vice-sindaco di Gaggio Montano Maurizio Malavolti.
Le Sassane, a circa 800 metri di altitudine e facilmente raggiungibili in un’ora da Bologna o un’ora e mezza da Firenze e Modena, offrono così oggi una novantina di itinerari, frutto di un attento lavoro di pulizia, chiodatura e valorizzazione. Il progetto, nato grazie anche al contributo del Bando CAI “Realizzazione e gestione di siti naturali per l’arrampicata”, ha portato alla creazione di nuovi settori dedicati ai principiantie ai più giovani (fino al 4c), oltre alla richiodatura e messa in sicurezza delle vie più difficili. In totale sono stati sistemati 59 itinerari, garantendo un’offerta varia che rende la falesia un riferimento per corsi, allenamenti e uscite in famiglia.
Ma le Sassane non sono solo arrampicata. Qui storia e natura si intrecciano: citate già nel XII secolo come sede dell’oratorio di Sancte Rayne de Sassana, oggi sostituito da una piccola chiesa dedicata a S. Maria Maddalena, le pareti si inseriscono in un contesto paesaggistico e culturale che racconta di castagneti, sorgenti sulfuree e antichi sentieri. Il Sentiero Natura, che accompagna gli escursionisti alla scoperta del torrente Marano, tocca la cascata di Seneveglio, la più alta e suggestiva dell’area, e offre punti panoramici unici sulle pareti d’arenaria.
Dal punto di vista sociale ed economico, la nuova falesia contribuisce a portare nuovi visitatori a Pietracolora e Gaggio Montano, creando un flusso che sostiene le piccole attività locali: bar, ristoranti, B&B, alimentari. Un esempio concreto di come la valorizzazione sostenibile di un sito naturale possa diventare motore per il territorio. Oggi, dunque, le Sassane si aprono non solo agli arrampicatori più esperti, ma anche a chi vuole scoprire nuovi sentieri, lasciarsi sorprendere dalle forme scolpite della roccia e vivere l’Appennino bolognese in modo autentico: passo dopo passo, presa dopo presa.