Alpinismo

Pelletti, Berman e van Haeren scalano il pilastro sud-est dello Ultar Sar, in Pakistan

La linea che porta ai 7388 metri della vetta è evidente e invitante, ma ha respinto numerose spedizioni per la sua lunghezza e difficoltà, tanto da essere considerata una delle grandi sfide aperte del Karakorum

Appena un mese fa, Ethan Berman, Sebastian Pelletti e Maarten van Haeren furono tra i primissimi scalatori stranieri a sbarcare in Pakistan dopo il periodo di incertezza dovuto al riacutizzarsi del conflitto tra il paese asiatico e l’India. Una situazione di crisi, parzialmente rientrata, che aveva fatto temere lo stop completo delle spedizioni sul Karakorum per l’estate 2025.

È di questi giorni, invece, la notizia che i tre sono riusciti ad effettuare la prima salita del pilastro sud-est dello Ultar Sar (7.388 m) uno dei grandi problemi ancora irrisolti della catena del Karakorum.
Pelletti e compagni, che già avevano effettuato un tentativo nel 2024 venendo respinti dalla neve troppo instabile a circa 6.000 metri di quota, hanno superato una linea di 3.100 metri di dislivello dapprima su neve ripida, ghiaccio e terreno misto fino a circa 6.500 metri, per poi superare un tratto di misto e una severa fascia di roccia a 7.000 metri per poi arrampicare sul pilastro che arriva alla vetta.

Ultar Sar, noto anche come Bojohagur Duan Asir II, si eleva per ben 5300 metri sopra il fiume Hunza, offrendo un colpo d’occhio straordinario ma evidenziando fin da subito la sua pericolosità oltre alle difficoltà tecniche.
Secondo Colin Haley il pilastro sud-est di Ultar Sar, che è più lungo della North Ridge del Latok I, richiede una salita tecnica sostenuta, in particolare nella sezione mista da 6.500 m a 6.900 metri e la barriera di roccia a 7.000 metri. Un’opinione particolarmente qualificata che sottolinea l’eccezionalità dell’impresa di Pelletti, Berman e van Haeren. I tre al momento non hanno ancora rilasciato dettagli sulla salita. Li attendiamo con molta curiosità. Intanto grandissimi complimenti.

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