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Piemonte, il futuro energetico passa dalla montagna

20 dicembre 2005 – Le montagne sono una grande risorsa energetica. È quanto emerso dal Forum regionale per l’energia che si è tenuto a Torino nei giorni scorsi. 

 

”Le aree montane – ha spiegato Lido Riba, presidente dell’Uncem Piemonte – producono ogni anno in Piemonte dai 15 ai 20 milioni di quintali di legna che non viene raccolta, se non in minima parte. A regime, la legna dei boschi montani potrebbe fornire energia rinnovabile da biomassa in grado di coprire fino al 3% del consumo regionale per riscaldamento".

 

"Ma montagna – ha ricordato Riba – significa anche dislivello e acqua, fondamentali per la produzione di energia idroelettrica. Con questa fonte si potrebbe produrre circa sette milioni di euro di energia l’anno, senza necessariamente costruire un grande numero di nuove centrali". "Un buon inizio – ha concluso – sarebbe cominciare a sfruttare l’energia presente negli acquedotti, adottando alcune modifiche, come l’ inserimento di turbine nei punti in cui si trovano le strozzature delle condotte”.

 

Il Piemonte spende ogni anno in energia circa 8 miliardi di euro, con costi sempre più alti. Per cercare di ridurli, oltre al contenimento energetico si punta allo sviluppo di fonti alternative. La Regione ha allo studio un disegno di legge che incentiva gli impianti fotovoltaici e solari. E un piano per la sostituzione degli elettrodomestici obsoleti con quelli a minore consumo.

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