Arrampicata

Ignacio Mulero, Bauti Gregorini e Pol de Domènech ripetono Condoritosulla Sud della Aguja St. Exupery

I tre alpinisti hanno seguito la via aperta da Kurt Albert, sulla bella vetta della Patagonia, che non veniva più ripetuta dal 1998

 

Ignacio Mulero, Bauti Gregorini e Pol de Domènech hanno salito una via in Patagonia che nessuno scalava dal 1998. Si tratta di Condorito, sulla parete Sud della Aguja St. Exupery, aperta da Kurt Albert, Bernd Arnold edEgbertDozekal(500 m, 7c, A2). Il trio tedesco aveva seguito un sistema di fessure nella parte destra della parete, con 500 metri di terreno vergine, per poi ricongiungersi alla via italiana negli ultimi 200 metri fino in vetta.

Prima di adesso, Condorito era stata ripetuta solo una volta, pochi giorni dopo l’apertura, da un’altra cordata tedesca formata da Jens Richter e Rainer Treppte.

La via consta di 14 tiri, di cui l’ottavo è stato risolto in artificiale ed è ancora in attesa di una salita in libera. Gli apritori hanno stimato per questa lunghezza di corda una difficoltà di 8a. Mulero, Gregorini e de Domènech hanno approfittato di una breve finestra di bel tempo per aggiudicarsi la seconda ripetizione e tentare di liberare la via.

“Un itinerario di gran qualità: nove tiri di bellissime fessure e cinque di placche fantastiche, su una parete che dalla prima volta che l’ho vista mi ha messo paura. Un muro enorme, sempre verticale, sempre bagnato o ghiacciato…con quelle strisce nere d’ acqua che gli danno un aspetto terrificante, che bellezza!” ha scritto Mulero.

I tre hanno salito in quattro ore i primi sei tiri, con Gregorini da capocordata. Muleroè poi passato a scalare da primo per i due tiri seguenti, i più duri, ma dopo due tentativi ha deciso di arrampicare in artificiale per non sprecare troppa energia. Sono arrivati in cima alla guglia alle 9 di sera, per tornare alla tenda a notte fonda dopo quattro ore di calate. “Un’avventura incredibile con una cordata molto motivata, che spingeva sempre in avanti, scalata di qualità, una cima che ci siamo goduti come nessun’altra e un tentativo che non dimenticherò mai” ha concluso Gregorini.

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