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In Valle Germanasca sulle tracce di Lidia Poët

Alla prima donna avvocato d’Italia Netflix ha dedicato una serie tv. E’ il momento di scoprire il suo paese natale a 1000 metri di quota e visitare la mostra dedicata alla Poët a Pinerolo. In attesa della già annunciata terza stagione di “La legge di Lidia Poët”

A oltre 1000 metri di altitudine, Traverse è una frazione di Perrero, nella Valle Germanasca. Siamo in una delle valli valdesi della provincia di Torino, terra insanguinata in passato da guerre di religione e contornata da vette oltre i tremila metri come il Gran Queyron.

Il minuscolo borgo di Traverse ha un vanto: qui il 26 agosto 1855 è nata Lidia Poët, prima donna a entrare nell’ordine degli avvocati in Italia, dopo decenni di battaglie per poter esercitare la professione. Proprio in queste settimane si è conclusa la seconda stagione di La legge di Lidia Poët, la serie di grande successo su Netflix dove l’avvocata piemontese ha il volto di Matilda De Angelis. E’ dunque il momento giusto per visitare i luoghi d’origine di questa pioniera dell’emancipazione femminile italiana.

Il punto di partenza è Perrero, da cui muoversi verso Traverse, dove esiste ancora la casa natale di Lidia, che era figlia del sindaco locale, Giovanni Pietro. È una casa di sasso, con le balaustre dei balconi in legno, insomma una casa di montagna. Qualcuno si stupirà a scoprire che la prima avvocata italiana sia nata in un luogo così sperduto, e non a Milano o a Torino. Ma la gente di queste valli era forte e determinata, come ha dimostrato in secoli di lotte religiose senza mai piegarsi ad abiurare la propria fede.

Lidia era una di loro, ma di famiglia agiata, che la mandò a studiare in un collegio svizzero sul lago Lemano, consentendole di conseguire un primo titolo di studio come maestra. La ragazza di Traverse guardava oltre, però. Ottiene il diploma liceale a Mondovì, poi si trasferisce a Torino per studiare legge, seguendo le orme del fratello maggiore, Giovanni Enrico, che era già avvocato a Pinerolo. È il 1883 quando, dopo il praticantato, viene ammessa all’esercizio della professione di avvocata. Da questo momento, incomincia il calvario di Lidia, travolta da una fronda di colleghi maschilisti che giudicano impossibile e inopportuno che una donna indossi la toga.

E i giudici, a vari livelli, daranno loro ragione. Di fatto Poët viene cancellata dall’albo perché le donne non erano ammesse ai pubblici uffici. Questa situazione cambierà solo alla fine della Prima Guerra Mondiale: nel 1920, a 65 anni, la ragazza di Traverse entra finalmente nell’ordine degli avvocati, prima donna italiana a esservi ammessa.

La laureata in legge Poët non è mai lasciata abbattere. Nel corso della sua lunga carriera, non avrà varcato le aule dei tribunali, ma si è occupata di diritti dei minori, delle donne, dei detenuti. È in prima fila nelle lotte delle donne italiane per il diritto di voto e nel 1922 diventa la presidentessa del Comitato pro voto donne di Torino. Il suo impegno la porta a viaggiare all’estero, ma quando chiuderà gli occhi all’età di 93 anni, dopo una  vita intensa e ricca, è a Traverse che ha scelto di essere sepolta.

Il tour “La toga negata”, promosso dal Consorzio Turistico Pinerolese e Valli, tocca anche il cimitero di località San Martino, dove si trova la tomba di Lidia. Una particolarità di questo luogo è la sua divisione in due parti con un muro, che separa la parte cattolica da quella valdese. Il tour include anche un pranzo in agriturismo con ricette d’inizio Novecento. Poi si prosegue scendendo a valle. A Pinerolo si può anche visitare la mostra dedicata all’avvocata della Valle Germanasca allestita al Museo storico dell’Arma di Cavalleria.

Qui è possibile vedere la sua toga, i suoi libri, la cuffia e lo scialle del suo abito valdese, ma anche le borsette che usava per andare a teatro a Pinerolo. Passeggiando per il borgo piemontese è possibile vedere con gli occhi dell’immaginazione Lidia Poët quando incontrava il suo caro amico Edmondo de Amicis, l’autore del libro “Cuore”, e insieme camminavano fermandosi a un caffè. Per informazioni sul tour “La toga negata” e sui costi: prenotazioni@turismopinerolese.it

I sentieri di Lidia Poët

Le montagne intorno alla casa di Lidia Poët offrono numerose opportunità escursionistiche. Una gita impegnativa per camminatori allenati (dislivello circa 1400 m, lunghezza 15,5 km) che richiede un’intera giornata fra andata e ritorno è l’ascesa a Monte Muret (detto anche Midì, 2210 metri). Da Traverse (1083 m), il paese di Lidia, si prende il sentiero 222 fino alle case di Parant, poi si prosegue in salita verso Col Clapier (2009 m), quindi verso la cima di Punta Muret, contraddistinta da una croce. Dalla vetta, si gode un bel panorama sulle prime montagne della Val Chisone e su quelle della Val Germanasca. Al ritorno, si può seguire un percorso ad anello imboccando il sentiero 220 per Maniglia e poi Traverse, passando per le borgate di Saretti e Fornengo. I sentieri non sono sempre ben visibili, quindi meglio avere la mappa sul cellulare oppure farsi accompagnare da una guida di media montagna.

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