24 novembre 2005 – Tornano i cervi sulle montagne sarde. Reintrodotti negli anni scorsi sul Monte Linas a Villacidro (Cagliari) e sul Monte Lerno a Pattada (Sassari) si è passati quest’anno da 15 a 90 animali sul Monte Linas e da 85 a 115 sul Monte Lerno.
I 60 operatori coinvolti nell’iniziativa sono stati dotati di bussola, gps e di una scheda di registrazione per i bramenti. La stima della popolazione è stata poi elaborata tenendo conto di una struttura di popolazione in cui per ogni maschio bramente siano presenti altri quattro esemplari (femmine e giovani) in un rapporto di 1:4.
Il prossimo obiettivo dell’Ente Foreste è quello di realizzare un ”corridoio ecologico” tra il Sarrabus e l’Ogliastra, nella parte orientale della Sardegna (passando dai recinti faunistici Cea Romana, Perdasdefogu, Montarbu e Seui) dove reintrodurre il cervo sardo sino ad arrivare ad una quota complessiva di 20 mila esemplari nell’Isola.
”L’unico pericolo per i cervi – ha spiegato il coordinatore del progetto, Luciano Mandas – è rappresentato ancora dall’uomo. Il bracconaggio è molto presente sul territorio. Per avere un’idea del fenomeno, l’anno scorso su 13 autopsie di animali, dieci erano morti in seguito ad azioni di bracconaggio, uno per l’urto con un’auto e due per l’assalto di cani randagi”.