“Come perdere tre volte in un colpo solo”. La risposta degli ambientalisti alla sentenza sul Terminillo
Qualche giorno fa abbiamo dato notizia della sentenza del Consiglio di Stato a favore del progetto TSM2, e delle reazioni dei suoi promotori. Mancava la risposta del CAI e delle altre associazioni. Eccola
“Dopo la pronuncia del Consiglio di Stato, aumentano le probabilità che la folle utopia del TSM2 possa diventare realtà”, scrivono CAI, Federtrek, Mountain Wilderness, Salviamo l’Orso e WWF, insieme ad attive associazioni locali come Balia dal Collare, Inachis e Postribù.
Dopo aver messo sotto accusa “l’imperizia amministrativa mostrata costantemente in questi anni dai proponenti il progetto (la conferenza dei Servizi si sarebbe potuta già chiudere senza attendere il TAR e il Consiglio di Stato)”, gli ambientalisti puntano al cuore della questione.
“I nostri amministratori ci raccontano che il TSM2 è l’ultima (e unica) spiaggia per risollevare le sorti di una intera provincia disgraziata, una sorta di sgangherato monumento alla loro incapacità di progettare e di programmare lo sviluppo di un territorio relativamente ampio. Sono vittime della sindrome della disperazione di chi è a corto di idee, in questa “corsa” non si sono accorti che realizzare il progetto vuol dire perdere tre volte”.
Secondo le sette associazioni, infatti, il TSM2 è un progetto contro il clima, perché “il Terminillo è vittima del cambiamento climatico, diminuiscono costantemente le precipitazioni e con esse le giornate di innevamento e le temperature adatte all’innevamento artificiale”.
E’ un progetto contro l’economia, perché “la ristretta dimensione del mercato di riferimento non consente neanche di avvicinarsi da lontano agli obiettivi messi nero su bianco dalla Provincia di Rieti, tanto ambiziosi da diventare fantasiosi”.
Ma il TSM2, prima di tutto, è un progetto contro l’ambiente, perché “i nuovi impianti insistono su alcune delle aree più interessanti e suggestive da un punto di vista ambientale del nostro territorio (come la Vallonina) diminuendone fortemente il potenziale per un loro sfruttamento turistico tutto l’anno”.
“Ci sono tutte le condizioni” continuano le associazioni ambientaliste “affinché si realizzi un’ennesima opera pagata solo dai soldi dei cittadini. Il destino dei nuovi impianti, se realizzati, è quella di fare la fine degli altri relitti, non rimossi, che possiamo ammirare ancora oggi immersi nei boschi della Vallonina, deturpando per sempre un Sito di Interesse Comunitario, come il cuore verde dei Monti Reatini”.
“Le associazioni ambientaliste, le attiviste e gli attivisti del territorio rispettano le sentenze, anche quelle con un approccio molto elastico sulle norme, ma non cesseranno di seguire l’evoluzione del progetto riguardo la spesa dei soldi pubblici e del rispetto delle promesse fatte al territorio. Continueremo sulla nostra strada perché un’altra Economia Sostenibile è possibile”. Per conoscere le iniziative ambientaliste sul Terminillo si può consultare il sito www.NOTSM.info.