I sentieri di Scarlino, sulla costa della Toscana che ha visto passare Garibaldi
Temperature tiepide e grandi scorci sul mare. Un’idea di stagione per escursionisti curiosi e che non amano il freddo
Meno celebre del Parco della Maremma e dell’Argentario, questo lembo di litorale toscano offre la splendida spiaggia di Cala Violina, e piacevoli sentieri che si snodano tra lecci e macchia. Qui, nel 1849, è passata la storia.
Tra Follonica e Castiglione della Pescaia, a nord dell’approdo turistico di Punta Ala, si estende una costa di grande suggestione. Le alture di Poggio Sentinella e di Poggio la Guardia, rivestite da macchia mediterranea e pinete, si affacciano sulla splendida spiaggia sabbiosa di Cala Violina, che deve il suo nome al suono che si leva dalla sabbia quando questa viene accarezzata dal vento.
Più a nord, oltre un promontorio rivestito da fitta macchia, accoglie escursionisti e bagnanti la Cala Martina, in buona parte rocciosa. Un monumento ricorda il passaggio di Giuseppe Garibaldi che, dopo un periodo trascorso nella zona, qui s’imbarcò il 2 settembre del 1849 alla volta di Portovenere.
Nonostante la vicinanza di zone molto antropizzate, questo tratto del litorale toscano ha ancora un grande valore naturale, ed è tutelato dall’ANPIL (Area Naturale Protetta d’Interesse Locale) delle Bandite di Scarlino, estesa su 752 ettari.
Nidificano nella zona, tra gli altri, il falco di palude, il tarabuso, il barbagianni, la poiana e il forapaglie castagnolo, qui presente con l’unica popolazione della Toscana. Tra i migratori meritano di essere segnalati la moretta tabaccata, l’albanella reale, il cormorano e il moriglione. Vivono qui anche la volpe, il cinghiale e l’istrice.
In estate, centinaia di bagnanti raggiungono ogni giorno Cala Violina da un grande posteggio che si raggiunge dalla strada tra Castiglione della Pescaia e Follonica. Tutto l’anno, si può arrivare alle due insenature percorrendo a piedi o in mountain-bike la strada sterrata che collega la Marina di Scarlino al Pian d’Alma. Proseguendo verso i crinali più alti, da cui lo sguardo raggiunge le Colline Metallifere, l’Isola d’Elba e l’Amiata, si ottiene un anello di grande fascino.
L’itinerario: da Marina di Scarlino a Cala Martina, Cala Violina e Poggio Sentinella
Punto di partenza: Marina di Scarlino (28 m)
Dislivello: +280 m
Tempo: 3 ore a/r
Difficoltà: E
Periodo consigliato: tutto l’anno, in estate Cala Violina è molto affollata
Il quadrivio del Puntone di Scarlino si raggiunge seguendo verso sud la statale 158 da Follonica, o percorrendo la stessa strada verso nord da Castiglione della Pescaia. Si può arrivare anche da Scarlino e dalla nuova Via Aurelia. Dal quadrivio ci si dirige a sud, si aggira la Marina di Scarlino e si sale per una stradina fin dove questa è chiusa da una sbarra (28 m).
A piedi si segue verso sud la strada (segnavia rossi 1) che corre alta sulla costa, si affaccia sulla Cala di Terra Rossa e poi traversa due profondi valloni. Aggirato il promontorio di Punta Francese si scende fino al monumento a Garibaldi (30 m, 0.45 ore). Subito dopo, sulla destra, una breve discesa dà accesso alla bella costa rocciosa di Cala Martina.
Si prosegue sulla strada sterrata che sale leggermente, aggira anche la Punta Martina e poi scende verso Cala Violina, subito prima della quale si traversa un fosso e si lascia a sinistra un sentiero indicato dai segnavia 12. La spiaggia, (0 m, 0.30 ore), che si raggiunge per l’una o l’altra di varie discese a mare attrezzate con gradini, merita una sosta in ogni momento dell’anno.
Si torna indietro brevemente, e poi si segue in salita il sentiero indicato dai segnavia 12, che si alza tra pini e macchia mediterranea. Una salita graduale e mai faticosa porta a incrociare un sentiero a mezza costa. Continuando a salire, si raggiunge la cima di Poggio Sentinella (216 m, 0.45 ore). I segnavia, al contrario di quanto indicato sui cartelli, arrivano fino al crinale.
Si riparte verso nord, sulla pista tagliafuoco (segnavia 8) che scende a una sella e risale al Poggio la Guardia, da cui verso destra si può scendere verso l’abitato di Scarlino. Si piega invece a sinistra (segnavia 7), sulla pista tagliafuoco di crinale che scende a una sella traversata da un sentiero segnato, e risale a un cocuzzolo (157 m) da cui un ennesimo sentiero scende a sinistra verso Punta Francese.
Continuando sulla pista tagliafuoco (ora il segnavia è il 6) ci si avvicina alla piana di Scarlino, si supera una nuova sella e si risale al Poggio San Supero. Tenendosi sul tracciato e sul crinale di sinistra (segnavia 5) si scende comodamente fino al punto di partenza (1 ora).
Garibaldi si è imbarcato a Cala Martina
Centosettantacinque anni fa, il 2 settembre 1849, la scogliera di Cala Martina vede passare un eroe del Risorgimento italiano. Giuseppe Garibaldi fugge da Roma il 2 luglio, dopo aver difeso la Repubblica Romana contro l’esercito francese. Con lui sono la moglie Anita, incinta, e più di tremila volontari.
La colonna tocca Terni, entra in Toscana, poi prosegue verso San Marino e Cesenatico, dove s’impossessa di alcuni pescherecci e si dirige verso Venezia. Ma le navi da guerra austriache intercettano i fuggiaschi, e li costringono a sbarcare sulla spiaggia di Magnavacca, oggi Porto Garibaldi. Mentre gli altri si disperdono, l’eroe resta con Anita, che il 4 agosto si spegne.
Alla fine di agosto, traversato l’Appennino, Garibaldi e un piccolo gruppo di volontari rientrano in Toscana, e la attraversano verso sud. Patrioti locali li aiutano a sfuggire alla polizia del Granduca, che li consegnerebbe all’Austria, e a raggiungere via via Pisa, Prato, Volterra e Siena.
Da Massa Marittima, grazie ad Angelo Ghelfi, un patriota locale, i fuggiaschi proseguono verso Cala Martina, dove s’imbarcano su un peschereccio della Spezia per raggiungere la Liguria e la salvezza. Grazie a questa fuga avventurosa, undici anni dopo, Garibaldi potrà partire da un altro scoglio, quello di Quarto, presso Genova, alla testa della spedizione dei Mille.