Inaugurata la mostra “Walking Mountains” al Museo della Montagna di Torino
L’esposizione “indaga l’esperienza del cammino come occasione per ripensare il nostro modo di stare in contatto con il mondo”. Con il contributo di Richard Long, Joseph Beuys e altri 18 artisti internazionali. Aperta fino al 29 giugno 2025
Un artista tedesco, più di mezzo secolo fa, ha lasciato una traccia tra la Maiella e le colline dell’Abruzzo. Si chiamava Joseph Beuys, aveva combattuto durante l’invasione tedesca della Russia (era un pilota, il suo aereo fu abbattuto oltre le linee nemiche), era diventato nel dopoguerra un protagonista dell’arte europea.
Arrivò a Bolognano nel 1972, si lasciò affascinare dal borgo al confine tra i vigneti e le rocce delle Gole dell’Orta, avviò una grande utopia, la “scultura sociale” capace di migliorare le nostre vite. Amico di Andy Warhol e tra i fondatori dei Verdi, creò opere simboliche e legate al territorio, mise a dimora querce e piante a rischio di estinzione.
Joseph Beuys ci ha lasciato nel lontano 1984 ma il suo nome, insieme a quello di altri 19 artisti, compare nel progetto “Walking Mountains”, le “montagne che camminano”. E’ questo il titolo di un’affascinante mostra inaugurata il 29 ottobre scorso al Museo Nazionale della Montagna di Torino, e che resterà aperta fino al 29 giugno 2025.
Tra i nomi dei protagonisti della mostra, ancora più di Beuys, spicca quello di Richard Long (Sir Richard Long da qualche anno), il massimo esponente della Land Art britannica, le cui opere costruite con cumuli di pietre e simili assecondano e sottolineano le linee del territorio.
Completano l’elenco artisti italiani e stranieri come Andreco, Giorgio Andreotta Calò, Daniel Beerstecher, Ellie Berry, Ruben Brulat, Manuele Cerutti, Stefano Comensoli, Nicolò Colciago, Hamish Fulton, Bepi Ghiotti, Michael Höpfner, Jan Hostettler, Claudia Losi, Linda Jasmin Mayer, Luana Perilli, Ramona Ponzini, Laura Pugno e Françoise Vanneraud.
Curatore della mostra è Andrea Lerda, storico dell’arte, fondatore del progetto online Platform Green e collaboratore dell’associazione Art.ur di Cuneo. Al Museo Nazionale della Montagna cura il programma di arte contemporanea e il programma sostenibilità. Mentori del progetto Walking Mountains sono Hamish Fulton e Michael Höpfner.
“In Walking Mountains l’attraversamento della montagna diventa occasione per un dialogo inedito con l’alterità, con la dimensione biotica e abiotica; strumento per un’evoluzione del sentire; esperienza di rinnovamento della coscienza individuale e collettiva” spiega il comunicato che presenta la mostra.
“La narrazione – prosegue il testo – presenta le opere di 20 artiste e artisti le cui ricerche sono mosse dalla consapevolezza che il cammino possa rappresentare un gesto rivitalizzante e sovversivo, in dialogo con quelle di artisti storici come Richard Long e Joseph Beuys”.
“Walking Mountains conclude un percorso di ricerca incentrato sul tema del cammino, che è stato avviato nel novembre 2023 con l’esposizione Stay with Me”, prosegue la presentazione della mostra. “Non concepita come un’esposizione sulla Walking Art, né con l’intenzione di proporre una panoramica completa e di tipo storico, indaga l’esperienza del cammino come occasione per immergersi nei contesti montani e per ripensare il nostro modo di stare in contatto con il mondo”. Il catalogo bilingue raccoglie il percorso realizzato dal Museo negli ultimi due anni.
Fino al prossimo giugno, alla mostra si affiancherà un programma di performance pubbliche, che hanno l’obiettivo di legare museo, città e persone, amplificando il messaggio dell’esposizione, e coinvolgendo direttamente la cittadinanza sul piano fisico, intellettuale ed emotivo.
La prima performance, con Hamish Fulton, si è svolta il 1° novembre 2024 sul piazzale del Monte dei Cappuccini, e si è ispirata a un’esperienza dell’artista a Lhasa, in Tibet, e poi alle sue “communal walks” che sono forme di protesta non violenta e silenziosa.
Sabato 5 aprile 2025, in varie zone del centro di Torino, Sybille Buboc condurrà il pubblico in un viaggio immaginario attraverso il fenomeno della scomparsa dei ghiacciai. Attraverso parole, letture, piccole produzioni artistiche e visioni immaginarie, l’artista affronterà un tema di grande urgenza collettiva.
Sabato 10 maggio Claudia Losi guiderà “Il viaggio dei sottili”, un intreccio di incontri e di esperienze accolti dall’artista durante la residenza e le camminate ai piedi del Monviso, quando è stata ospite nel borgo di Ostana. L’azione comprenderà animazioni notturne, deambulazioni di ombre, racconti di voci e canti.
Sabato 28 giugno 2025, con YTBT, attraverso il suono amplificato dei passi di un uomo, Bepi Ghiotti riflette sul cammino come atto di resistenza poetica e politica. L’azione diventa una potente metafora di viaggi interiori e della presenza individuale nello spazio urbano.
La performance richiama l’attenzione sull’essenziale e su ciò che normalmente passa inosservato, trasformando il camminare quotidiano in una composizione sonora dinamica che interagisce con l’ambiente circostante. L’opera invita a rallentare, ad ascoltare e a percepire attentamente il mondo, promuovendo una riflessione sul nostro impatto sulla Terra e sulla necessità di un rapporto consapevole con lo spazio e la comunità.