James Pearson sale Shikantaza in Valle dell’Orco
Lo scalatore britannico si aggiudica la prima ripetizione di questa linea trad che Jacopo Larcher ha definito ‘molto britannica’ dopo averla aperta nel 2021
James Pearson ha realizzato la prima ripetizione della dura via di arrampicata trad Shikantaza, in Valle dell’Orco, durante il festival di arrampicata Valle Orco Climbing Festival. La salita arriva tre anni dopo la prima libera da parte di Jacopo Larcher, che aveva descritto questa linea come una via corta e di stile britannico (vale a dire, che per salirla è necessario un bel po’ di pelo sullo stomaco).
La linea era stata scoperta anni fa da Adriano Trombetta, scomparso a causa di una valanga nel 2017, ed era conosciuta in Valle come ‘Progetto Tromba’.
Larcher non si è espresso concretamente sul grado della via, anche se si è parlato di 8b. Ha però deciso di battezzarla con il nome di Shikantaza, vocabolo giapponese riferito a un tipo di meditazione buddista.
Due sole sessioni
Appena arrivato in Valle dell’Orco, James Pearson ha lavorato sui movimenti e poi sui collegamenti tra di essi, e nella prima giornata di tentativi era già riuscito a salire la via in top rope. Salire da primo era però un grande passo: “una caduta poteva avere conseguenze piuttosto spiacevoli” ha spiegato il climber stesso. Il giorno seguente il britannico è tornato con Talo Martìn, e si è deciso a effettuare un tentativo dal basso. Per quanto riguarda il piazzamento delle posizioni, Pearson ha detto: “Il materiale adatto sarebbero piccoli microfriend in una fessura abbastanza buona, che credo reggerebbe anche se è un po’ vuota.
Disgraziatamente, si trova un po’ troppo in basso per assicurarsi nei movimenti del passo chiave, per il quale ci si può proteggere in una fessura più alta e instabile. Quest’ultimo pezzo non resisterebbe a un volo, ma l’ho comunque rinviato, non si sa mai”.
Pearson ha risolto la via in questa seconda sessione, ed è stato contento della decisione di Trombetta e Larcher di non chiodare la via, vedendo “come filtra un po’ dello spirito del trad britannico in altre parti del mondo”.