Territorio dell’Oregon, inizio ‘800. Cookie, un cuoco del Maryland, e King-Lu, un immigrato cinese, dopo essersi incontrati per caso decidono di collaborare per avviare un’insolita attività: cucinare dolci al latte, che ottengono mungendo segretamente la prima mucca importata nel territorio, di proprietà di un ricco mercante inglese.
Si tratta di una trama quasi da fiaba, e difatti First Cow di Kelly Reichardt, pur ragionando sul capitalismo americano e muovendosi sulle orme del racconto di frontiera, in realtà è ben lontano dal western e dai suoi prototipi narrativi. Proprio per questo, First Cow riesce ad andare ancora più a fondo nello studio dell’immaginario di quel periodo storico, trasformando quei paesaggi da ostili a contestuali, attuando un ragionamento in scala ridotta sull’importanza della natura e del suo ciclo nell’economia della storia di frontiera.
Come pedine su una grande scacchiera delle cose, i protagonisti di First Cow sembrano seguire un destino già scritto, muovendosi secondo istinti primari e primordiali (speranza, avidità, invidia) ad accentuare l’atmosfera magica e quasi surreale del film. È infatti tra boschi e cespugli, nell’entroterra del verde Oregon, che vagano Cookie (John Magaro) e King-Lu (Orion Lee), due anime perse che si incontrano nel buio. Unendo il loro ingegno e sfruttando la loro affinità di spirito, ognuno trova nell’altro una caratteristica a sé mancante e stando insieme riescono a creare l’attività perfetta: mungere di nascosto la mucca di un ricco mercante inglese (Toby Jones) per poi preparare con quel prezioso latte dolcetti irresistibili. L’inganno tuttavia non è destinato a durare a lungo…
King-Lu e Cookie, più che essere semplicemente il cervello e il braccio del loro progetto, rappresentano una connessione profonda tra due uomini. Non si limitano a collaborare per produrre qualcosa, ma fondano la loro unione su valori come solidarietà, amicizia e lealtà, anche sapendo che potrebbero fallire: questo, secondo Kelly Reichardt, è il vero capitale – il capitale umano. Un capitalismo ingenuo, non per forza onesto, ma con al centro un elemento genuino simboleggiato appunto dal latte.
Le location di First Cow
Il film è ambientato nell’Oregon e molte scene sono state girate in questo stato proprio per accentuare lo spirito realista del film. Tra le location di First Cow ci sono:
Eagle Creek e Estacada (vicino a Portland): alcune delle scene principali, incluse quelle nella foresta, sono state girate nei pressi di Eagle Creek, nella zona della città di Estacada (Contea di Clackamas) nota per le sue fitte foreste e i fiumi. Eagle Creak prende infatti il nome dal fiume che scorre in questa zona e che a sua volta fu chiamato così per la grande popolazione di aquile che lo abitavano.
Oxbow Regional Park: situato lungo il fiume Sandy a est di Portland, il Parco Regionale di Oxbow ha offerto ulteriori scenari boschivi e fluviali. Nella realtà, il parco ospita anche il frequentatissimo festival annuale del salmone chinook (salmone reale), tipico della zona.
Sauvie Island: molte scene esterne, in particolare quelle legate al villaggio e alle riprese sul fiume, sono state girate a Sauvie Island (Portland) la più grande isola presso il Columbia River e una delle più grandi isole fluviali degli Stati Uniti. L’isola è prevalentemente terreno agricolo e rifugio della fauna selvatica ed è un luogo popolare per la raccolta di zucche, la caccia alle oche e il kayak.
Portland: sebbene gran parte del film sia ambientato nella natura, alcune scene sono state girate nei dintorni di Portland. La sua vicinanza a fiumi, foreste e terre aperte ha reso questa città una base ideale per la produzione.
St. Helens: alcune scene sono state girate anche nei pressi di St. Helens, una piccola città lungo il fiume Columbia. Il suo distretto storico e l’accesso a splendidi scenari naturali hanno reso St. Helens una location adatta all’ambientazione rustica e del XIX secolo del film.