La Società Italiana di Medicina di Montagna celebra a Sesto i suoi primi 25 anni. Ospite Silvio Mondinelli
La SIMeM fa il punto sul lavoro di ricerca compiuto, sulla sua collaborazione con il Soccorso Alpino, sul suo contributo alla medicina di base e alla consapevolezza di escursionisti e alpinisti
Venticinque anni al servizio dei medici, dei soccorritori in montagna, degli escursionisti e degli alpinisti, di chi vive ai piedi dell’Appennino e delle Alpi. Questa, in sintesi estrema, la storia della Società Italiana di Medicina di Montagna (SIMeM), che è stata fondata ad Arabba, nelle Dolomiti venete, nell’estate del 1999.
Sabato 28 settembre la SIMeM festeggia l’importante anniversario con un convegno che si svolge a Sesto, in Alto Adige. L’evento, che s’intitola “25 anni … e oltre”, è organizzato in collaborazione con il centro Eurach Research di Bolzano e con l’Azienda Sanitaria dell’Alto Adige. I responsabili scientifici sono Giacomo Strapazzon (presidente della SIMeM) e Andrea Ermolao.
“Montagna può significare molte cose, può essere un rilievo di 1500 metri come un “ottomila”. In montagna può andare la persona non allenata, l’alpinista di élite, il giovane arrampicatore, l’anziano, il bambino, la persona con patologie croniche. La Medicina di Montagna deve avere una risposta per tutte queste persone”, si legge sul sito della SIMEM. “Molti medici italiani sono interessati alla medicina di montagna o come ricercatori o come medici del soccorso o medici di spedizione, oppure sono medici di famiglia che operano in ambiente montano”, prosegue il testo.
Gli obiettivi della Società sono “mettere a punto linee guida (igienico-sanitarie e di prevenzione) per chi frequenta la montagna; collaborare con il Soccorso Alpino e Speleologico; promuovere ricerche sugli effetti dell’alta quota e dell’ipossia; promuovere studi sulla frequentazione della montagna da parte di soggetti con patologie croniche ed informare i medici di medicina generale; studiare i problemi sanitari delle popolazioni montane”, e naturalmente divulgare queste informazioni tra i soci.
Il programma della giornata
Il 28 settembre apriranno i lavori i saluti dei presidenti del convegno Giacomo Strapazzon e Andrea Ermolao, dell’Assessore alla Sanità della Provincia di Bolzano Hubert Messner e del presidente della Commissione medica dell’UIAA Urs Hefti.
Dopo una lettura magistrale sul tema “Malattie d’alta quota – stato dell’arte e prospettive future” di Marco Maggiorini dell’Università di Zurigo, si terrà un primo focus su “attività di endurance e condizioni ambientali in montagna”, con interventi sull’alpinismo himalayano, lo scialpinismo e l’esercizio in montagna come strumento terapeutico per pazienti con patologie croniche.
Seguirà una serie di contributi su fisiologia e medicina di montagna viste da una prospettiva femminile. Oltre a Bruna Catuzzo, Annalisa Cogo, Marika Falla, Jacqueline Pichler Hefti, Vittore Verratti e Andrea Ponchia, interverrà Lorenza Pratali, che a giugno e luglio ha seguito le alpiniste italiane e pakistane della spedizione K2 70.
I lavori del pomeriggio inizieranno con una riflessione sul soccorso in montagna, tra eventi ambientali estremi e nuove tecnologie, moderata da Luigi Festi, Massimo Lombardo e Giacomo Strapazzon. Interessanti i contributi sull’utilizzo dei droni e sulla gestione delle emergenze in montagna, svolti da Michiel Jan van Veelen e da Simon Rauch, entrambi di Eurac Research. Seguirà la presentazione del libro “25 anni di sentieri scientifici 1999-2024”, da parte degli autori Giancelso (Gege) Agazzi, Annalisa Cogo, Simona Mrakic Sposta e Vittore Verratti.
Il punto sul presente e il futuro della Società Italiana di Medicina di Montagna sarà affidato alla tavola rotonda dal titolo “25 anni e oltre tra passato e futuro tra alta quota, sport e soccorso in montagna”. Partecipano Corrado Angelini, Nicola Borasio, Annalisa Cogo, Claudia Dallari, Luigi Festi, Guido Giardini, Oriana Pecchio, Andrea Ponchia e Stefano Trinchi, modera il giornalista e scrittore Stefano Ardito.
Alle 19:30 inizierà la cena sociale, accompagnata da una presentazione dell’alpinista Silvio “Gnaro” Mondinelli”. Discuteranno con lui Luigi Festi e Stefano Ardito.
Domenica 29 verrà organizzata un’escursione sui sentieri delle Dolomiti di Sesto.