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Alaska, incredibile avventura di un cacciatore di orsi

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PETERSVILLE, Alaska — Esce per andare a caccia. Viene sorpreso da un’inondazione e travolto da un fiume. Per tre giorni cerca di ritornare, lottando contro le acque gelide dell’Alaska e gli orsi neri della foresta. Quando riesce finalmente ad uscirne, miracolosamente illeso, riposa solo un’ora. E poi? Ci ritorna. Per restituire le sigarette a chi gli aveva offerto rifugio per qualche minuto in una baracca.

Il suo nome è Mike Jennings, è un ex-marine e una guida locale. E secondo Tom Marshall, l’uomo che nella foresta gli ha offerto un piatto di minestra e delle sigarette, è l’uomo più forte dell’Alaska.
 
Siamo nella zona delle Dutch Hills, in Alaska, all’ombra del McKinley (6.194 metri). L’avventura di Jennings inizia con una battuta di caccia che voleva essere veloce, visto il temporale in arrivo.
 
Poco dopo aver parcheggiato l’auto, Jennings cattura un grande orso nero. Ma subito viene travolto dalle acque in piena e, insieme alla sua preda, finisce nelle acque del Cache Creek. Jennings rimane aggrappato all’orso, che lo tiene a galla, sino all’insenatura di Dollar Creek, dove faticosamente riesce a raggiungere la terraferma.
 
Ma la strada verso casa è impraticabile a causa dell’inondazione. Decide di camminare sulle colline, tenendo un sentiero a quota più alta. E’ notte, inizia a nevicare e fa troppo freddo per fermarsi a dormire.
 
Jennings cammina velocemente, ma la terra impregnata d’acqua gli gioca un altro scherzo. Lo trascina di nuovo nel fiume, di nuovo fino a Dollar Creek. Però si ritrova sulla sponda sbagliata. Deve attraversare il corso d’acqua, ma le acque gelide, troppo, e lo trascinano a valle.
 
Per fortuna, la sua corsa si arresta sulla sponda desiderata, anche se molto lontano da dove si trovava. Jennings a questo punto è esausto ed assetato. Ma nemmeno ora può abbassare la guardia: un orso sta ruggendo non molto lontano. Il suo fucile ha incamerato troppa acqua per sparare. L’orso ringhia e scatta verso di lui, ma per fortuna si fa spaventare da un ramo, brandito prontamente da Jennings.
 
Tenace, riprende il cammino verso casa. Si imbatte in una piccola baita vicino a Thunder Creek, dove trova tre persone – tra cui Tom Marshall – intrappolate lì da tre giorni per colpa dell’inondazione. Gli offrono una minestra calda, dell’acqua, un cambio di vestiti e qualche sigaretta.
 
Jennings se ne va subito, vuole tornare a casa per rassicurare la moglie. Ma promette loro di restituire le sigarette, “perché è un uomo di parola”.
 
Miracolosamente, Jennings stavolta riesce a raggiungere casa. Dove però riposa solo per un’ora. E poi cosa fa? Riparte per la foresta, con le sigarette in tasca. Per restituirle a Marshall.

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