Alpinismo

François Cazzanelli e Giuseppe Vidoni effettuano la prima salita in giornata di Divine Providence sul Monte Bianco

I due fortissimi scalatori hanno ripercorso, in meno di 24 ore, la via aperta nel 1984 da Francois Marsigny e Patrick Gabarrou

Nuova impresa in velocità per François Cazzanelli e Giuseppe Vidoni, che hanno affrontato in versione “one push” la Divine Providence, una via storica del Gruppo del Monte Bianco aperta nel 1984 da Francois Marsigny e Patrick Gabarrou. È stata la prima volta per Giuseppe, la seconda per François, che l’aveva percorsa già 9 anni fa.

I due hanno impiegato 4.30 ore per raggiungere la base della parete partendo dal sentiero che conduce al bivacco della Brenva. Solo dopo è iniziata la complessa ascesa al Grand Pilier D’Angle, parete verticale, a oltre 4.000 metri, che richiede 18 tiri di corda (7A obbligatorio – difficoltà massima 7C). Arrivati in vetta dopo 10 ore in parete, l’avventura è proseguita fino ai 4.810 metri del Monte Bianco, affrontando la cresta integrale del Peuterey, un altro tratto lungo e faticoso, per l’altitudine e soprattutto per la grande fatica ormai accumulata. Dall’uscita della Divine alla vetta del Bianco ci sono volute altre quattro ore. Una foto in cima alle 18.15,  poi l’inizio della lunga discesa (5.45 ore) interrotta da una pausa al rifugio Gonnella, per poi ripartire verso valle. Complessivamente sono state necessarie 23.45 ore  per percorrere 28 chilometri e mettersi alle spalle 3.900 metri di dislivello positivo.

Le parole dei protagonisti

François Cazzanelli: «Ci siamo allenati una primavera intera per provare a centrare questo obiettivo ambizioso. Non è stato facile e nulla era scontato alla vigilia. Dietro il progetto vi erano moltissime incognite, perché per completare questo giro di norma ci vogliono più giorni, invece noi abbiamo voluto partire di notte e arrivare entro la giornata, unendo tratti davvero difficili e insidiosi. Record? No, ci piace definirla una bella avventura, realizzata secondo una tempistica che ci eravamo prefissati alla vigilia. E che per certo, un giorno, qualche altro alpinista ben allenato potrà migliorare». 

Giuseppe Vidoni: «Il Pilier D’Angle visto da Entrèves, con quello scudo di granito rosso, mi ha sempre attirato. Finalmente sono riuscito a scalarlo nel migliore dei modi e il più veloce possibile. Questa salita è il frutto del costante allenamento, dell’impegno e della dedizione. Questa grande passione per la montagna mi ha portato a scalare l’impegnativa via con l’amico François: insieme abbiamo raggiunto un bel traguardo, speriamo il primo di tanti».

Tags

Articoli correlati

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Back to top button
Close