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Riapre il rifugio “Caduti dell’Adamello”

8 settembre 2005 – Verrà inaugurato sabato 10 settembre con una messa a 3.000 metri di altezza, il nuovo rifugio Caduti dell’Adamello. Chiuso per inagibilità a causa del ritiro del ghiacciaio sottostante nell’estate del 2003, torna operativo grazie all’impegno della fondazione creata per salvarlo.

La storia del rifugio è travagliata. La struttura, di propietà della sezione del C.A.I. di Brescia e gestito dalla Famiglia Zani, si trova in territorio trentino ed è costruito sui resti della Casermetta "Generale Giordana". Inaugurato nel 1929 dopo due anni di lavori, all’epoca aveva allora 32 posti letto con una cucina e una saletta.

Per ospitare una delle prime scuole di sci estivo in Italia l’edificio fu ampliato e i posti letto diventarono una novantina. Venne anche costruito un grande salone da pranzo da cui si poteva ammirare un bellissimo panorama sul sottostante Pian di Neve.

Nel dopoguerra, a causa del costante abbassamento del ghiacciaio il rifugio iniziò a slittare verso il basso con gravi conseguenze. Prima crollò la parte antistante la costruzione. Poi si incrinarono i muri della parte nuova dove vennero costruiti due bracci di cemento armato che ne fermarono il muovimento.

Purtroppo negli anni ottanta il movimento riprese. Dopo essere stato chiuso per due anni, a causa di nuovi lavori di ristrutturazione, il rifugio rimase aperto fino all’11 Settembre del 1998, quando mancò il certificato di abitabilità. E’ stato sgomberato definitivamente alla vigilia di ferragosto del 2003.

Noto agli alpini per le memorie legate alla Grande Guerra, il rifugio è divenuto celebre negli anni ottanta per le visite del Pontefice Giovanni Paolo II e per l’incontro di questi con il Presidente Pertini. Dalla fine degli anni novanta una Croce di granito sulla Cima Creta Croce ricorda il Giubileo.
 

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