Alpinismo

Conquistato il Muchu Chhish, la montagna più alta del mondo ancora inviolata

Radoslav Groh, già vincitore del Piolet d’Or, Zdenek Hak e Jaroslav Banksy hanno finalmente raggiunto i 7453 metri della cima nella catena del Batura Muztagh, in Pakistan

È infine stata vinta una delle ultime grandi sfide del Karakorum: una squadra di alpinisti della Repubblica Ceca ha raggiunto la vetta del Muchu Chhish, considerata la più alta montagna al mondo ancora inviolata. La cima di 7453 metri si trova nel Nord del Pakistan, nella catena del Batura Muztagh.
A Zdenek Hak, Radoslav Groh e Jaroslav Banksy sono serviti cinque giorni per arrivare in vetta. “Abbiamo iniziato il primo luglio, dopo la fase di acclimatamento”, ha riferito Hak a Explorersweb.

Abbiamo scalato la cresta Sud fino alla cresta principale, e poi abbiamo proseguito verso Ovest fino alla vetta, che abbiamo raggiunto il 5 luglio alle 10.20 del mattino. Siamo tornati al campo base il giorno dopo alle 6 del pomeriggio.
Abbiamo scalato 8-10 ore al giorno e bivaccato quattro volte. La lunghezza totale del percorso dal campo base è stata di 20 km, con 3687 metri di dislivello positivo”.

A giudicare dalle foto condivise dalla testata americana dagli alpinisti, la via si compone di vari tipi di arrampicata. Dalle sezioni di roccia della parte più bassa, fino alle ripide rampe di misto al di sotto di campo 2, e alle cornici della cresta sommitale. Hak ha poi riferito che la montagna si presentava molto carica di neve: “Fortunatamente, abbiamo un gatto delle nevi: Yaroslav!”

La squadra vincente

Sembra che il Muchu Chhish per i cechi fosse una questione nazionale: ci sono stati tre tentativi da parte di alpinisti di questa nazionalità negli ultimi quattro anni. Di uno di questi aveva fatto parte anche Radoslav Groh, già vincitore del Piolet d’Or. Groh ha invitato ad aggiungersi alla cordata Hak, con cui l’anno scorso aveva aperto una difficile via sul Cholatse. Quest’ultimo a sua volta ha portato Bansky, suo compagno nella prima salita del Chumbu nel 2022.
Pavel Korinek, che aveva capeggiato i tre tentativi passati, non ha fatto parte della spedizione.

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