Svuotato il Lago Gabiet: tante iniziative rivelano i segreti della diga sopra Gressoney, in Valle d’Aosta
Due mostre, serate a tema e uno spettacolo naturale a 2.371 metri di quota che non si vedeva dal 1921. Ai piedi del Monte Rosa va in scena uno spettacolo davvero straordinario
La diga del Gabiet si trova a 2371 metri di quota, nell’alta valle del Lys ai piedi del Monte Rosa. Un impianto idroelettrico costruito già a inizio secolo scorso e attivo dal 1921. Ebbene, è arrivata l’ora di un bel restyling! “È necessario sostituire delle valvole a farfalla poste alla base della diga”, spiega in una nota Giuseppe Argirò, AD di CVA, la società che gestisce la diga. Per questo motivo, l’invaso è appena stato svuotato per prepararsi ai lavori di aggiornamento. “Lo svuotamento dell’invaso consente di vedere la diga da una prospettiva assolutamente inconsueta, oltre a ritrovare il lago così come si presentava a inizio secolo con le sue dimensioni originarie”, continua Argirò. Il bacino imbrifero di 3 kmq tornerà quindi ad essere un piccolo lago di montagna, con le cime innevate disegnate sulla sua superficie. Un salto indietro di oltre cento anni, quando la presenza umana non era ancora così radicata e i valloni alpini erano luoghi selvaggi e poco accessibili.
Così, per tutta la stagione estiva sarà possibile passeggiare nell’area del laghetto tornato allo stato naturale oltre che a partecipare alle tante iniziative dedicate.
“extraEAUrdinaire” è il nome della mostra allestita all’interno della centrale idroelettrica di Gressoney-La-Trinité, nel fondovalle. Con un gioco di parole in francese, l’esposizione propone la scoperta di storie di acqua, ghiacciai, cambiamento climatico, energia e della diga della valle del Lys. Aperta fino al 15 settembre, permette anche di visitare i locali che ospitano l’operatività della centrale, per capire un po’ meglio come funziona una delle energie rinnovabili più importanti e potenti.
Salendo poi alla diga, a piedi o per i più pigri in cabinovia, si trova un’altra mostra con pannelli che illustrano i lavori di ristrutturazione e qualche curiosità sulla diga e sul cantiere.
E per chi si appassiona a questa storia fatta di sinergia tra uomo e natura ci saranno due serate (23 luglio e 7 agosto) nei paesi di Gressoney-La-Trinité e Gressoney-Saint-Jean durante le quali rivivere la storia della diga del Gabiet, attraverso immagini d’epoca, interviste, racconti.
A settembre, lavori conclusi, l’invaso tornerà ad avere la sua portata normale e il 14 e 15 sarà possibile visitare la diga insieme ai volontari del FAI, il Fondo per l’Ambiente Italiano.
La Valle d’Aosta è l’unica regione italiana ad alimentarsi totalmente da energia prodotta da fonti rinnovabili. Grazie ai suoi 32 impianti idroelettrici sparsi su tutto il territorio, la piccola regione alpina riesce a produrre autonomamente tutto il fabbisogno occorrente di energia e a trasferire ben il 65% di quanto prodotto alla rete elettrica nazionale. Il 99% di questa energia è, appunto, prodotta da impianti idroelettrici e il restante 1% da impianti fotovoltaici.
Il racconto di questo cantiere straordinario – si legge in una nota – sarà presente anche presso la diga, dove verranno allestiti dei pannelli sul lato nord in cui, oltre a proporre al visitatore la ricostruzione della visuale con il lago colmo, verranno forniti gli elementi per capire la portata dei lavori e alcune curiosità sulla diga e sul cantiere.