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Buon compleanno Erich!

16-06-2005 – Ha compiuto ieri 83 anni Erich Abram, mito silenzioso dell’alpinismo degli anni 50. Originario di Vipiteno ma trapiantato a Bolzano, è stato nel 1954 l’unico Sudtirolese ad essere chiamato a far parte della "italianissima" spedizione al K2.

Gli anni giovanili di Abram sono stati quelli del "sesto grado". Anni in cui su tutte le principali pareti delle Alpi venivano aperte nuove vie e ripetute per la prima volta o in solitaria quelle aperte già da qualche tempo. E nel suo curriculum non possono mancare vie che sono dei "mostri sacri" per qualsiasi alpinista dei nostri giorni: La Solleder, la Comici, la Torre di Valgrande, il Pan di Zucchero, la Tissi, la Torre Trieste, la Torre Venezia. Solo per citare quelle sul Civetta.

Erano gli anni in cui a Innsbruck cominciava ad arrampicare nel gruppo montuoso del Kaisergebirge anche Hermann Buhl, che apparteneva ad un piccolo gruppo dove era sempre preso in giro perché era un tipo particolare: era il più giovane, aveva 14 anni, e per dimostrare le proprie capacità aveva fatto una serie di vie molto difficili.

Abram in Austria studiava, ma dall’età di 14 anni aveva incominciato a salire le pareti di quello stesso gruppo montuoso. Salite che furono interrotte soltanto dalla guerra, nel 1940, e dalle esperienze in Crimea, Grecia e Cecoslovacchia, fino alla prigionia in un lager Russo dove dovette attendere la liberazione fino al 1948.

Ma l’esperienza sicuramente più importante di tutta la sua lunga carriera è stato il K2. Erich non ha messo piede sulla cima della seconda montagna più alta del mondo,non ha vinto il K2,ma di certo non é stata la paura di quella maestosa e inospitale piramide a fermarlo.

In occasione della cerimonia dello scambio delle piccozze, avvenuta alla Fiera del Tempo Libero di Bolzano nell’aprile scorso affermò che "La montagna é una piramide e anche noi divenimmo piramide,con naturalezza,per via dei guai che ognuno si ritrovò ad affrontare.Più si andava su,meno  eravamo. Fare squadra fu spontaneo,anche perché sapevamo bene che privilegio fosse trovarsi al cospetto del K2. Allora,partecipare a una spedizione era un occasione unica nella vita"

Arrivò agli 8000 metri e poi dovette arrendersi, ma ancora oggi é un piacere ascoltare Erich che con la vitale ironia dei suoi 83 anni riesce ad affascinare e ad incuriosire anche chi non é appassionato di montagna.

– Giorgio Gajer ed Erich Abram, che stringe nella mano la piccozza del K2-1954 

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