Arrampicata

Ana Belèn Argudo chiude il suo secondo 9a

La climber spagnola si è aggiudicata La fabela pa la enmienda a Santa Linya, un anno dopo Cordia maleficarum, la sua prima via di nono grado

Ana Belèn Argudo ha appena ripetuto La fabela pa la enmienda, il suo secondo 9a, a Santa Linya. La scalatrice madrilena, giunta per la prima volta nella falesia più di due mesi fa, si è lavorata la via passo dopo passo, “passando di livello come in un videogioco”, fino a portare la corda in catena, documentando ogni progresso con dei video sui social. Durante questo processo, Argudo ha chiuso alcune altre vicine vie interessanti come La novena puerta, Open your mind e La fabela, tre 8c+.

 

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Come ha scritto la scalatrice, “Santa Linya è una grotta molto grande, di 50 metri, di resistenza e con molti incastri di ginocchia. Per scalare qui, la cosa più importante è avere una buona gestione, sia dei riposi sia delle sezioni da scalare”.

La fabela pa la enmienda ha una prima parte in comune con un’altra via, Fabelita, con prese piccole e cattivi piedi. “Poi esci con un lancio che va preso con convinzione, e hai il blocco duro di Fabela, che per me è la parte più difficile. L’ultima parte dura del primo tiro è in comune con Rollito Sharma, con passi lunghi che mi costano abbastanza fatica.

Poi c’è un buon riposo e passi al secondo tiro, con qualche passo delicato per arrivare alla parte più dura di questa lunghezza, un traverso che è anche la parte più bella della via. Qui hai dei passi lunghi e fisici per raggiungere l’ultimo riposo del blocco finale, che non è difficile, ma ci arrivi senza energia. È una via dura fisicamente, ma soprattutto mentalmente”.

Questa via è un concatenamento classico di Santa Linya, ideato da Dani Andrada quindici anni fa. Le prime
ripetizioni femminili si devono alle slovene Mina Markovic, che ha realizzato la prima salita femminile assoluta nel 2015, e Janja Garnbret.

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