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Sui sentieri e nelle grotte di San Michele Arcangelo

Domani, 8 maggio si celebra una delle figure più importanti del mondo cristiano, venerata da molti secoli nelle grotte e sulle vette dell’Appennino e non solo. Ecco alcune idee per escursioni verso i luoghi a lui consacrati

Il viottolo corre tra i campi abbandonati, tocca delle capanne pastorali in pietra a secco, raggiunge un vallone e vi entra toccando un fontanile scavato in un blocco di calcare. Nell’ultimo tratto si cammina tra speroni di calcare giallastro, poi una salita porta a una imponente caverna. Un altare e una statua di pietra indicano che qui, da più di mille anni, la gente di Lettomanoppello viene a pregare San Michele Arcangelo.

“All’imbocco della grotta nel Medioevo sorgeva una piccola chiesa” spiega Edoardo Micati, che ha dedicato libri fotografici e guide agli eremi, alle capanne pastorali e alle altre architetture tradizionali dell’Abruzzo. “La statua risale al Duecento, prima era nella chiesa, dopo un tentativo di furto l’originale è a Pescara, nel Museo delle Genti d’Abruzzo. Quella della grotta è una copia”.

Il culto dell’Arcangelo non è limitato alla Maiella. Radicato a Monte Sant’Angelo, sul Gargano, dove un santuario rupestre accoglie ogni anno decine di migliaia di pellegrini, è diffuso su tutto l’Appennino e sulle Alpi. “L’Arcangelo, nell’Antico Testamento, accompagna le anime verso l’aldilà. Sui monti accompagna gli uomini verso il cielo. Nelle grotte aiuta a spingersi verso gli Inferi” prosegue Micati.

Nel Lazio, santuari medievali dedicati a San Michele Arcangelo sono venerati tra le rocce dei Monti Tancia e Navegna in Sabina, e sulla Cima del Redentore che si affaccia su Formia. In Campania, accolgono i fedeli la chiesa medievale di Sant’Angelo in Formis alle porte di Caserta e le grotte-santuario dell’alto Casertano e del Matese.

La più bella è e nei pressi di Olevano sul Tusciano, sui Monti Picentini, in vista di Salerno e della piana del Sele. La Sacra di San Michele, all’imbocco della Val di Susa, in Piemonte, è il più importante luogo di culto dedicato all’Arcangelo sulle Alpi. A Roma lo ricorda Castel Sant’Angelo, tra la basilica di San Pietro e il Tevere.

Per la Chiesa l’Arcangelo Michele è una figura complessa. Secondo la Bibbia ha cacciato dal Paradiso Lucifero, l’angelo che si ribella contro Dio. Per la liturgia cristiana Michele rivela l’Apocalisse a San Giovanni, e vaglia meriti e colpe delle anime prima del Giudizio. Importante nell’Antico Testamento, l’Arcangelo ha un ruolo minore nel Nuovo, dove Cristo fa da tramite tra il mondo terreno e quello celeste.

Nei santuari rupestri dell’Appennino, la figura di San Michele Arcangelo rimanda a tempi molto antichi. “La sua figura con il braccio alzato e la spada ricorda Ercole, divinità tutelare dei pastori, che brandisce la clava” spiega Edoardo Micati. “Le feste dell’Arcangelo, l’8 maggio e il 29 settembre, sono le date in cui le greggi salgono verso la montagna e ne scendono in autunno”.

In Italia il culto dell’Arcangelo si sviluppa sotto i Longobardi, che traversano le Alpi nel 568, regnano su gran parte della Penisola fino all’800, e dopo essersi convertiti al Cristianesimo trasferiscono a San Michele il culto del dio guerriero Odino. Tra il VII e l’VIII secolo migliaia di pellegrini raggiungono il Gargano da tutta Europa. Oggi San Michele è il patrono di poliziotti, paracadutisti, schermidori e commercianti.

All’inizio del Novecento, molti luoghi sacri all’Arcangelo vengono abbandonati, per essere riscoperti di recente. Nelle due feste migliaia di pellegrini raggiungono il Gargano, e decine di processioni si dirigono verso i santuari rupestri.

L’8 maggio a Tufo, un paese dell’Irpinia celebre per il Greco, un profumato vino bianco, la processione verso la Grotta di San Michele è seguita dalla rappresentazione della cacciata di Lucifero dal Paradiso. Gli attori sono adulti e bambini del paese. Ecco una serie di mete e camminate consigliate.

Monte Sant’Angelo

Il più noto santuario dedicato all’Arcangelo, nel cuore del Gargano, si raggiunge dal paese per una scalinata, l’elegante Porta del Toro e un atrio. Nella grotta la statua in marmo di San Michele è stata scolpita nel 1507 dal Sansovino. Si può arrivare a piedi per il Cammino dell’Arcangelo, segnato dal CAI, che inizia da Benevento e richiede 9 giorni. Il più bel sentiero da fare in giornata è la ripida Scala Santa che sale da Manfredonia. Il nome locale Scannamugliera non deve il suo nome a fatti di sangue ma al termine gotico Scanderh Mulelerh, che significa “forte e dura a salire”. Occorrono 4.30 ore a/r, ma si può salire a piedi e tornare alla base in bus.

Sacra di San Michele

Uno dei monumenti religiosi più spettacolari d’Italia sorge sul Monte Pirchiriano, in vista della Val di Susa e di Torino. Per raggiungerlo, oltre alla strada, si possono seguire vari sentieri, delle vie di arrampicata o una ferrata. Da Chiusa San Michele si seguono i segnavia 503. Una mulattiera selciata sale nel bosco, tocca una croce di legno e raggiunge il posteggio. Una grandiosa scalinata dà accesso alla Sacra. Tra andata e ritorno occorrono 3.15 ore.

Gole del Salinello

La forra del Salinello, tra Ascoli Piceno e Teramo, ospita numerosi eremi. L’ imponente Grotta Sant’Angelo è stata utilizzata nella Preistoria, l’altare dell’Arcangelo risale al 1236. Da Ripe di Civitella si sale in auto a un posteggio, e si continua a piedi fino alla Grotta (0.30 ore a/r). Continuando sul sentiero si arriva sul fondo delle Gole.

Balsorano

Una enorme grotta-santuario affacciata sulla Val Roveto accoglie i fedeli l’8 maggio (la festa è riservata agli uomini) e il 29 settembre, quando possono entrare anche le donne. Da Balsorano si sale in auto all’imbocco del Vallone di Sant’Angelo, e si prosegue a piedi per un viottolo selciato (1.30 ore a/r). La grotta è sempre aperta, per visitarla serve una pila.

Lettomanoppello

La più celebre grotta-santuario della Maiella si raggiunge dalla strada che sale da Lettomanoppello a Passo Lanciano. Un sentiero segnato dal Parco scende nel vallone di Sant’Angelo e lo risale fino alla grotta dov’è la statua dell’Arcangelo. Tra andata e ritorno si cammina per 1 ora.

Palombaro

L’imponente Grotta Sant’Angelo, nel versante orientale della Maiella, ospitava nell’antichità un santuario italico e conserva i resti di una chiesetta medievale. Da Cantagufo, tra Palombaro e Pennapiedimonte, si sale verso la montagna fino alla base del Fosso la Valle. Un sentiero (segnavia G3) sale nel bosco alla Grotta. Occorrono 0.30 ore a/r.

I Profeti

Una delle più suggestive grotte-santuario della Campania si apre ai piedi del Monte Maggiore, è decorata da stalattiti e concrezioni e ospita due altari molto antichi. Le donne incinte della zona vi invocano un parto senza problemi e latte abbondante. Dal paese di Liberi si sale alla frazione de I Profeti e a un posteggio, poi un sentiero sale nel bosco fino alla grotta. Occorrono 0.40 ore a/r, è necessaria una pila.

Olevano sul Tusciano

Sui Monti Picentini, in vista di Battipaglia ed Eboli, la splendida Grotta Sant’Angelo conserva i resti di cinque chiese affrescate. La strada sterrata della valle del Tusciano è accessibile ai fuoristrada autorizzati fino a un posteggio da cui si sale in 15 minuti all’imbocco, l’accesso a piedi dal paese richiede 3.30 ore a/r. L’8 maggio c’è una bella processione, per visite in altri momenti occorre contattare la Pro-loco allo 0828.612957.

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