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A colloquio con Marco

23-05-2005 – Raggiunto telefonicamente, Marco Confortola ci racconta i retroscena del concatenamento delle sue 4 pareti nord, effettuato giovedì scorso dopo due rinvii, ed afferma: "La mia prossima impresa? La casa e la baita da finire!"

"E’ stato un bene che finalmente giovedì le condizioni del tempo fossero buone", esordisce Marco, "perchè organizzare tutto da solo, e soprattutto riuscire ad unire le disponibilità delle persone che hanno accompagnato le 4 salite, non è semplice. Un altro rinvio sarebbe stato troppo!"

"Il vento forte in quota è stato l’artefice del primo rinvio", quello dell’8 maggio, mentre neve e brutto tempo l’hanno fermato la domenica successiva. Ma finalmente giovedì 19 la partenza: "molti mi sconsigliavano di attaccare le pareti in quelle condizioni, aveva nevicato tanto martedì e mercoledì e quella era la prima giornata di bel tempo. Infatti tutte le vie erano ricoperte da neve fresca e durante la salita le scariche non mancavano. Ma ho cercato di tenermi fuori dai canaloni e tutto è andato bene!"

"Sono partito alle 5:30 dal rifugio dei Forni ed alle 6:15 l’elicottero mi ha scaricato ai piedi della nord dell’Ortler". Niente via Erti, dapprima in programma ma troppo pericolosa per la presenza di ghiaccio vivo e per l’esposizione alle valanghe, ma via Schuck, un pò spostata rispetto alla prima ma considerata più sicura, pur essendo anch’essa una via di misto molto impegnativa.

"Alle 8:00 sbucavo sulla vetta e da li, sempre con l’elicottero, in un attimo ero all’attacco della nord del Gran Zebrù". Ed è su questa splendida parete, salita lungo la via Klimek-Gruhl, che ci racconta di avere incontrato le difficoltà maggiori. "Gli ultimi 300 metri erano di ghiaccio vivo, ed è stata dura davvero arrivare in cima!". E non possiamo dargli torto visto che non si hanno notizie di ripetizioni di questa via dall’apertura, avvenuta nel 1976.

Dopo un altro volo in elicottero è la volta del Piccolo Zebrù, salito lungo la via Diemberger in un’ora e 20, e del Monte Tresero dalla via Integrale. "Alle 13:00 ero in vetta ed il concatenamento era terminato!"

Ancora una volta Marco vuole sottolineare i suoi ringraziamenti. "Ad Agostino e Silvana", dice, "e a tutte le persone come loro che credono nell’alpinismo e negli alpinisti, e sono in grado di fornire le occasioni a noi che amiamo la montagna e le scalate, per raggiungere mete e obiettivi che da soli non potremmo mai ottenere". 

Risentiremo parlare di Marco dopo l’estate. Parteciperà infatti alla spedizione organizzata da Piemonte Sports & Mountain, per raggiungere la vetta dello Shisha Pangma. "Devo ringraziare gli organizzatori che mi hanno invitato, perchè da solo non avrei certo la possibilità di realizzarla", ma fino ad allora, ci dice infine Marco, "l’impegno sarà quello di terminare la mia casa e la mia baita in Valfurva!"

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