Itinerari

Tra cascate, borghi e fioriture della Val Rosandra, nel Carso Triestino

Appena alle spalle di Trieste si distende questa spettacolare vallata tutelata da una Riserva Naturale. Che si lascia scoprire facilmente grazie a una vasta rete di sentieri

A due passi da Trieste, lungo il confine sloveno, l’altopiano carsico viene inciso da un solco vallivo, la Val Rosandra-Dolina Glinščice, oggi Riserva Naturale, nel quale scorre l’unico corso d’acqua superficiale del Carso triestino, il torrente Rosandra-Glinščica, che da sempre ha permesso il costituirsi di una nicchia ecologica del tutto unica nell’aspro ambiente carsico. Un luogo con pochi uguali per le sue caratteristiche e particolarmente adatto anche per un’escursione primaverile, breve ma di grande soddisfazione.

L’itinerario

L’itinerario per scoprire la val Rosandra parte dal Centro visite della Riserva Naturale della Val Rosandra – Dolina Glinščice, situato a Bagnoli della Rosandra-Boljunec. Da qui si seguono le indicazioni per la Val Rosandra e le rovine dell’acquedotto romano da cui si imbocca il sentiero CAI n° 1, detto anche “sentiero dell’amicizia”, per la sua vicinanza al confine.

Il percorso, molto interessante dal punto di vista naturalistico con le splendide fioriture di ciliegio canino (Prunus mahaleb), porta ben presto a un bivio. Si tratta di una breve deviazione verso la solitaria chiesetta di Santa Maria in Siaris e il Cippo Comici, due punti estremamente panoramici da cui si può gettare lo sguardo sulla valle fino al mare del Golfo di Trieste.

Ritornati sui propri passi in pochi minuti si avvista il salto di ben 35 metri della cascata della Val Rosandra per avvicinarsi alla quale occorre discendere un tratto piuttosto impervio. L’itinerario principale prosegue attraversando un fitto bosco verso il caratteristico borgo di Bottazzo, incuneato tra il monte Stena e il monte Carso. Il villaggio è quasi disabitato, ha meno di 20 abitanti nel periodo estivo, e qui si può ancora scorgere il vecchio casello di confine con la Slovenia. Lungo questo percorso, sin dall’età medievale si svolse il traffico del sale che dalle vicine saline raggiungeva la regione della Carniola.

A questo punto il sentiero risale verso la ex ferrovia Trieste-Hrpelje attiva tra il 1887 e il 1959 e che oggi è divenuta una frequentata pista ciclopedonale. La si percorre tutta in direzione Trieste fino alle rovine del cosiddetto Castello di Moccò, altro punto panoramico sulla Val Rosandra. Da qui seguendo le, in verità scarse, segnaletiche per il Rifugio Premuda, si scende nuovamente in valle verso il parcheggio del Centro visite di Bagnoli della Rosandra.

Partenza e arrivo: Bagnoli della Rosandra-Centro Visite Riserva Val Rosandra (64 m)
Dislivello positivo: 279 m (per Cippo Comici a quota 343 m)
Tempo di percorrenza: circa 4 ore giro ad anello + deviazioni
Difficoltà: facile/media

Sulla vetta del Monte Carso

Questa escursione prevede un breve ma interessante sconfinamento in territorio sloveno. Il punto di partenza si raggiunge seguendo le indicazioni per il castello di San Servolo (Grad Socerb), da dove lo sguardo spazia dall’Alto Adriatico fino agli aspri contrafforti del Carso. La fortificazione fu costruita per difendere il territorio dagli Ungari; il nucleo iniziale risale presumibilmente al IX secolo. Dal castello seguendo le indicazioni per Mali Kras si raggiunge facilmente la vetta del Monte Carso, contrassegnata dal libro di vetta, lungo il confine italo-sloveno. Rientro sullo stesso percorso.

Partenza e arrivo: castello di San Servolo (Grad Socerb – 350 m)
Dislivello positivo: 105 m
Tempo di percorrenza: circa 2 ore a/r
Difficoltà: facile

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