Film

I recuperanti: Ermanno Olmi e la memoria dell’Altopiano di Asiago

Attori non professionisti e la forza poetica di un grande maestro della cinematografia per una storia dai risvolti drammatici e di rara intensità

Quanto sangue è stato versato sull’Altopiano di Asiago: ce lo ricorda Ermanno Olmi, regista di innumerevoli film-testimonianza sulla comunità montana (in particolare quella bresciana, da cui proviene) e che con il film I recuperanti (1970) racconta “l’arte” del recupero dei materiali bellici su quelle che furono le trincee delle due guerre mondiali.

Dove ora sorgono prati verdi, verdissimi, prima giacevano corpi di soldati. È il macabro lascito della guerra, che con la semplicità di un’osservazione al limite del documentaristico Ermanno Olmi porta all’attenzione dello spettatore. I recuperanti è la vicenda di un veterano di guerra tornato dalla campagna di Russia, uno dei tanti che nel 1945 tornarono “al paese” pensando di trovare le cose come prima, e che invece vede tutto cambiato: al di fuori della società, privato della dignità del lavoro, costretto ad essere apolide ed errabondo, il veterano Gianni deve ricostruirsi da zero, tornando, in tempo di pace, a dover combattere quotidianamente per la propria libertà. La libertà di stare a casa propria, senza dover migrare come invece fecero tanti per cercare fortuna.

Scritto da Ermanno Olmi, Tullio Kezich (sceneggiatore e critico cinematografico triestino) e Mario Rigoni Stern (che con i suoi scritti ha testimoniato l’eredità bellica della regione, al pari di Emilio Lussu autore di “Un anno sull’altipiano”), I recuperanti è la storia di due emarginati sociali, il giovane Gianni e il vecchio Du, accomunati dalla disillusione e dalla voglia di riscatto.

Tra rocce carsiche, ex trincee e la malinconica meraviglia dell’Altopiano di Asiago, I recuperanti porta alla luce la figura estinta del recuperante, colui che vendeva a peso materiali ricavati da residuati bellici trovati a fortuna e “a naso” (come dice il vecchio Du: il naso non sbaglia mai). Si tratta perlopiù di rame, ottone, piombo, e di stanare vecchie bombe silenti cercando di non farsi saltare in aria. Il vecchio Du rappresenta lo spirito della Grande guerra, ma egli si considera un “soldato universale” – come canterebbe Donovan -, e proprio come uno spirito infesta una baracca sull’altopiano dove ha costruito una base per la sua attività di cercatore di tesori bellici.

Il suo metodo artigianale, che nel film vediamo spiegato nel dettaglio, fa da contrappeso alla voglia di modernità di Gianni, che dopo la diffidenza iniziale per l’attività del vecchio decide di dotarsi di un metal detector di fortuna recuperato dagli Americani per velocizzare il lavoro. I due trovano il loro equilibrio nella solidarietà del recupero, trovano uno straccio di libertà nel loro vagabondare senza orari tra le rocce e i tesori dell’altopiano, tuttavia sempre minacciati dall’eventualità che un giorno una di quelle bombe silenti potrebbe detonare tra le loro mani.

A che prezzo, tale libertà?

Le location del film I recuperanti

I recuperanti è stato girato intorno ad Asiago (VI), precisamente nelle aree del Monte ZebioMonte FornoOrtigaraMonte Ongara e Forte Corbin.

Gli attori sono tutti non professionisti presi dal luogo, ad aumentare la veridicità documentaristica dell’intera operazione. Per girare il film, Mario Rigoni Stern raccontò di avere cercato suoi conterranei recuperanti ancora attivi e numerosi sull’altopiano, trovando il personaggio del vecchio Du in Antonio Lunardi (1889-1977), il vispo ed esuberante ottantenne che Stern stanò casualmente in un’osteria del paese di Gallio (VI). Il giovane veterano Gianni, invece, fu interpretato da Andreino Carli, notato e scelto durante una processione che percorreva il paese. Entrambi i “non attori” riescono tuttavia ad essere talmente naturali e connessi tra loro sullo schermo, che il loro non essere professionisti appare assolutamente impercettibile. I loro visi, il loro accento, il loro modo di muoversi tra le montagne, al contrario esaltano ancora di più l’urgente realismo della vicenda.

I recuperanti (1970) di Ermanno Olmi è disponibile gratuitamente per lo streaming su RaiPlay

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