AnimaliItinerari

Salse di Nirano, quei vulcani in miniatura tra i calanchi del Modenese

“Alti” fino a quattro metri, i coni sono formati dalle emissioni di fango freddo in superficie originate dalla risalita di acque salate miste a gas. Protetti da una riserva naturale, sono la meta di passeggiate indimenticabili

Non sempre è necessario salire in alto sulle montagne per trovare paesaggi e luoghi inconsueti. Se state pianificando un’escursione nella stagione invernale può far comodo ricercare scenari a media o bassa quota da affrontare senza l’attrezzatura per neve e ghiaccio. Nel basso appennino modenese esiste un’area davvero singolare da esplorare con una semplice escursione: le Salse di Nirano. Situate interamente nel territorio comunale di Fiorano Modenese, “patria” della Ferrari, si sviluppano su un’area complessiva di 207 ettari. L’ambiente che le ospita è una zona collinare prevalentemente dominata da calanchi che si sviluppa tra 150 e 300 metri di quota.

Un ambiente unico

I fenomeni più scenografici e caratteristici di questo territorio sono i vulcani di fango che si elevano tra la vegetazione raggiungendo svariati metri di altezza: le Salse.
Si tratta di fenomeni di “vulcanismo sedimentario”, che consistono nelle emissioni di fango freddo in superficie, originate dalla risalita di acque salate miste a gas (per lo più metano e anidride carbonica). Per effetto della presenza di gas, il fango sembra ribollire, ma in realtà fuoriesce a temperatura ambiente.

Devono il loro nome “Salsa” all’alto contenuto di sale delle acque profonde, la cui origine è da collegarsi alla presenza del mare Adriatico che occupava l’attuale Pianura Padana. Anche gli idrocarburi presenti, principalmente metano e in piccola parte petrolio, si sono generati, come le acque salate, a grandi profondità dalla decomposizione anaerobica di resti organici di origine vegetale e animale. Si pensa che il giacimento di gas che alimenta i vari apparati sia situato ad alcuni chilometri di profondità e che perda il suo contenuto a causa della presenza di una faglia. Il gas, quindi, può salire in superficie attraverso la roccia fratturata intorno alla faglia e trasportare con sé il fango.

Nell’area di Nirano si trovano una ventina di queste sorgenti, a forma sia di coni (grifoni) sia di polle (che si sviluppano solo a livello del terreno), alimentate da serbatoi profondi qualche decina di metri e connessi alla zona di faglia.

La riserva naturale

Nel 1982 viene istituita la Riserva naturale regionale Salse di Nirano, la prima della regione Emilia Romagna. Nel 2004 la Commissione Europea sulla base della Direttiva Habitat la definisce un Sito di Importanza Comunitaria. Nel settembre 2021 è entrata a far parte della Riserva della Biosfera Unesco dell’Appennino Tosco-Emiliano.

Inizialmente la riserva venne istituita non per tutelare i vulcani di fango ma bensì un’infiorescenza a spiga apparentemente insignificante, la Puccinellia fasciculata una pianta mioalofila (amante dei terreni fangosi e salati), che cresce solitamente su suoli salmastri. La sua presenza sul territorio pedemontano destò curiosità in molti studiosi fin dall’inizio del Novecento e proprio a sua tutela venne istituita la riserva.

Le Salse nella storia

Risulta facile immaginare come l’uomo antico sia rimasto affascinato dal misterioso fenomeno delle Salse. Le prime fonti letterarie risalgono allo storico Plinio il Vecchio che nella sua Naturalis historia racconta delle caratteristiche spettacolari e verosimilmente fantastiche delle Salse accennando allo scontro tra due montagne. Molto plausibile più tardi la visita di Dante Alighieri alle Salse di Nirano, come ispirazione per la frase “Ma che ti mena a sì pungenti salse?” del canto XVIII dell’Inferno. A partire dal ‘600 iniziarono studi più approfonditi su questi fenomeni ma fu solo con l’abate Antonio Stoppani nel 1865, che si arriva ad una descrizione approfondita nel “Bel Paese” dove si legge: “ed eccovi una salsa, un vulcano pigmeo”.

L’itinerario

Partenza e arrivo: Fiorano Modenese (Mo), loc. Spezzano
Dislivello positivo: 265 m
Tempo di percorrenza: 3 ore
Difficoltà: semplice

Ci sono diversi itinerari di varia lunghezza che permettono di inoltrarsi nell’area della Riserva naturale. Quello proposto è un ampio giro ad anello che permette di ammirare non solo la fenomenologia peculiare delle Salse, ma anche l’ambiente del basso appennino caratterizzato dai suoi calanchi.

Il punto di partenza si trova nei pressi del bocciodromo di Spezzano a Fiorano Modenese, che è dotato di un ampio parcheggio, comodo se si raggiunge il luogo in auto. Si attraversa la strada statale e in corrispondenza di un ponte si imbocca sulla sinistra via Villa che passa accanto ad un centro sportivo e procede all’interno di una zona alberata. Incrociata via Ghiarella, dopo un km dalla partenza, la si segue verso destra fino a quando in un gruppo di abitazioni sbocca su via Chianca. Si tratta di una strada sterrata che si inoltra verso l’interno della vallata calanchiva, che possiamo vedere sulla nostra destra.

Superata un’azienda agricola si prende a sinistra il sentiero del Gheppio in decisa salita che diventa a tratti solo un tracciato. Il percorso segue il profilo di un crinale collinare: da un lato si ha un declivio pratoso e dall’altro il bordo netto del calanco. Il sentiero si immette prima sulla via di Gazzolo e poi prendendo verso sinistra si scende per il sentiero del Tasso. Si arriva così a Casa Tassi, edificio che ospita il centro visite della riserva.

Procedendo oltre, il sentiero si allarga e diventa stradello del Gufo che in discesa conduce alle zone delle Salse. Il sentiero passa molto vicino ai vari vulcanetti di differenti dimensioni che si susseguono a poca distanza gli uni dagli altri. Proseguendo oltre si raggiunge la Cà Rossa da cui prendere il sentiero delle Libellule in discesa che riporta di nuovo in piano. Si segue per via Rio Salse per rientrare verso Spezzano fino a prendere il sentiero sul torrente Fossa, da seguire fino all’incrocio con via Don Minzoni che riporta prima nel parco e poi al punto di partenza.

Tags

Articoli correlati

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Back to top button
Close