Valanghe: 10 consigli delle Guide alpine per limitare il rischio
I suggerimenti dei professionisti della montagna per muoversi su terreno innevato con consapevolezza. Anche a quote modeste
La neve quest’anno non si è fatta attendere e per gli skialper è stata subito festa. L’euforia per la stagione delle pelli appena partita non deve però lasciare in secondo piano la sicurezza. Certo, a parole siamo tutti esperti, sappiamo come fare, dove andare, come muoverci. Vero o falso che sia tutto ciò, fare un ulteriore ripasso di tutto quello che vale la pena sapere prima di affrontare un’escursione scialpinistica non è tempo sprecato. E può metterci al riparo da sorprese sgradite. Rileggiamo allora i suggerimenti di Giacomo Casiraghi, istruttore delle guide appartenente al Collegio Guide Alpine Lombardia, per muoversi su terreno innevato con consapevolezza.
- È fondamentale avere piena consapevolezza delle proprie capacità e conoscenze di valutazione dell’ambiente innevato. Spesso si pensa, erroneamente, di poter affrontare gli stessi itinerari che si percorrono in estate anche in presenza di neve. Inoltre la lettura del manto nevoso non è facile e neppure scontata, non a caso esistono corsi appositi.
- Avere una conoscenza specifica dell’area in cui ci si vuole muovere. Ovvero, non affrontare itinerari che non si conoscono se le condizioni non permettono di raggiungere un livello di rischio tollerabile.
- Programmare la gita con attenzione significa anche consultare il bollettino valanghe senza accontentarsi della sola valutazione del grado di pericolo, ma andare a leggere tutte le informazioni che questo prezioso strumento ci fornisce (tipologia di neve presente al suolo, tipologia di valanga che potrebbe formarsi e quota indicativa, esposizione, presenza di vento).
- Oltre al bollettino valanghe è chiaramente obbligatorio consultare anche le previsioni meteo. Inoltre, è utile consultare le app specializzate di provata affidabilità come, per esempio, quella rilasciata di recente da
Aineva. - Chiedere informazioni sulle condizioni dei pendii a chi conosce bene la zona o a chi ha avuto modo di valutarla (spesso i rifugisti o le guide locali possono aiutare a togliere ogni dubbio).
- Pianificare l’itinerario anche in rapporto alle ore di luce a disposizione: le giornate sono ancora corte ed è quindi bene non programmare gite troppo lunghe se non si è certi di poterle portare a termine prima che faccia buio.
- Muoversi con tutta l’attrezzatura adeguata al tipo di gita oltre che con quella obbligatoria (Artva, pala e sonda). Inoltre, accertarsi sempre di essere in condizione di poter attivare i soccorsi (che vanno allertati solamente in caso di necessità reale!), quindi di disporre di un cellulare, o di un dispositivo satellitare a seconda della copertura nella zona in cui si effettua l’escursione.
- Valutare la condizione psicofisica, in quel preciso giorno, propria e dei componenti del gruppo.
- Non muoversi mai da soli (cosa che rende impossibile la richiesta dei soccorsi in caso di incidente), ma neppure in gruppi troppo numerosi (il rischio di valanga aumenta in maniera proporzionale a quanto viene sovraccaricato il pendio).
- Per qualsiasi dubbio o incertezza affidarsi a un professionista.
Articolo aggiornato dalla redazione di montagna.tv il 27 novembre 2025





