Sci alpinismo

Trentino: pellate facili con discesa in pista

Dalla Paganella a Madonna di Campiglio, dal Lagorai al Bondone ecco le località trentine che preparano e gestiscono tracciati riservati agli sci alpinisti

Per gli agonisti sono preziose palestre di allenamento, per i neofiti si tratta di tracciati lungo i quali mettersi alla prova senza incontrare difficoltà tecniche. Sono sempre di più le piste gestite su misura per gli scialpinisti, tracciate ai margini delle piste da discesa se lo spazio è sufficiente, oppure poco distanti da queste. In alcuni casi, poi, dopo la chiusura degli impianti sono rese accessibili alle pelli di foca le stesse piste da discesa. Montagna.tv ha già presentato questo tipo di opportunità in Lombardia, e ha illustrato le normative che regolamentano la salita con le pelli a bordo pista.

Ora è la volta dei tracciati per skialper del Trentino.

In ogni caso vale la pena ricordare che lo scialpinista (non munito di biglietto) è anche privo di copertura assicurativa in caso di infortunio ed è quindi opportuno stipulare una polizza personale.

Madonna di Campiglio night&day

Malga Fevri
La via dei Fevri è un itinerario di medio impegno (760 metri di dislivello per uno sviluppo di 7,6 chilometri) ma non difficile che parte dalla cabinovia Spinale a Madonna di Campiglio e conduce oltre la Malga Fevri. La vista è da un lato sulle Dolomiti di Brenta e dall’altro sui ghiacciai dell’Adamello. 760 metri di salita circa per uno sviluppo di 7,6 chilometri.

Dalla partenza della cabina imboccare il “sentiero del vecchio Trampolino”. Dopo alcune inversioni, che permettono di guadagnare quota, si arriva in prossimità della seggiovia Spinale 2, dove si entra nel bosco e si prosegue fino a raggiungere Malga Fevri (da dove è anche possibile seguire le tracce che risalgono allo Chalet Spinale). Qui inizia la traversata dell’altopiano aggirando il ripido pendio. Quindi piegare verso destra fino al Lago Spinale, superato il quale, risalendo ancora per un tratto ripido ma breve, si giunge a Camp Centener. Rimontato l’ultimo pendio si raggiunge l’arrivo della seggiovia Rododendro Express (in prossimità del rifugio Graffer). Da qua, la discesa che sfrutta le piste fino a Madonna di Campiglio.

Patascoss – 5 Laghi
Escursione panoramica che, partendo da località Patascoss conduce al rifugio Baita Natalia ai Cinque Laghi. 2,4 chilometri per poco meno di 300 metri di dislivello.

Da Madonna di Campiglio (con la cabinovia Colarin-Patascoss) arrivare fino a località Patascoss. Dalla stazione a monte dell’impianto, a 1.750 m, si scende a destra della pista fino alla strada che porta a Malga Ritorto. Proseguire per un centinaio di metri fino ad arrivare a un ponte dove una bandierina, a destra, segnala il tracciato che sale nel bosco. Il primo tratto facile e pianeggiante conduce in località’ “Casinel”, dove si svolta a sinistra su sentiero ripido e panoramico che in mezz’ora circa porta al rifugio Baita Natalia ai Cinque Laghi. Per il rientro è possibile scendere lungo la pista fino al punto di partenza, poi si prende la cabinovia per raggiungere Madonna di Campiglio.

Di notte ai rifugi Graffer e Viviani
In giorni e orari prestabiliti si possono risalire con le pelli alcune piste della skiarea di Madonna di Campiglio.  Tutti i sabati dalle 18.30 alle 22 è accessibile agli skialper la pista che dal Rifugio Fortini sale al Rifugio Viviani dislivello 432 m) nella zona del Pradalago. Ancora partendo da Fortini si possono inoltre risalire (tutti i martedì e giovedì dalle 18.30 alle 22) le piste Pozza Vecia e Graffer fino al rifugio Graffer. In questo caso il dislivello è 6187 m. Le piste non sono illuminate ed è dunque necessario l’uso della lampada frontale. Inoltre chi risale deve procedere mantenendosi sulla destra del tracciato.

Su è giù da Fai della Paganella

 

Divertimento garantito per tutti anche nell’area della Paganella, risalendo il tracciato creato sulle tracce della storica pista Tre-tre, oggi interamente dedicata a scialpinisti e ciaspolatori, che dal Santel di Fai della Paganella (1.038 m) arriva fino alla Selletta (1.985 m). Inizialmente nel bosco fino a Malga Zambana dove la Tre-Tre incrocia la nuova pista di discesa Jana Granda. Da questo punto è consentita la risalita a bordo pista, mantenendosi a sinistra fino alla Selletta. 4,8 km di sviluppo per 970 metri di dislivello.

Ogni lunedì e giovedì (dalla chiusura degli impianti fino alle 21) si possono risalire le piste La Rocca A e, parzialmente, Dosso dei Larici fino al rifugio omonimo. In tutto sono 3,3 chilometri per un dislivello di 780 metri. Partenza dal parcheggio in località Santel a Fai della Paganella. Necessaria la lampada frontale.

Tre tracciati per skialper sul Monte Bondone

Sul Bondone, la montagna di casa per gli abitanti di Trento, esistono tre percorsi dedicati allo scialpinismo, ben segnati e mantenuti, che arrivano in cima alle piste. La Direttissima Vaneze-Palon inizia dalle scalette che immettono sulla 3-Tre. Si sale a bordo pista fino all’albergo Norge e per poi proseguire lungo la Cordela fino a Vason. Alla confluenza della diagonale Cordela e della Canalon ci si sposta a sinistra e dopo 50 metri si imbocca il sentiero dei Mughi che porta fino alla cima del Palon, dopo tre chilometri. Il dislivello è di circa 800 metri.

L itinerario denominato Panoramica porta al Palon partendo  dalla chiesetta di Vaneze. Più impegnativo del precedente, percorre le creste del versante est del Bondone. Dal parcheggio in via di Corno, imboccare il pendio che porta fino alla confluenza con la pista 3-Tre, e costeggiarla fino alla partenza dell’impianto della Cordela, per risalire fino al pianoro e passare sotto alla seggiovia per prendere una strada forestale che sbuca sulla valletta che delimita la pista e il monte Corno. Da qui imboccare a destra il tracciato che passa nel bosco in direzione della cresta in prossimità dell’arrivo della seggiovia 3-Tre. Si continua fino all’arrivo di un’altra seggiovia e alla selletta che separa il Montesel dal Mugon. Proseguire fino alla confluenza col sentiero dei Mughi e poi al Palon. Sviluppo di 3,8 chilometri e dislivello di 800 metri.

Più impegnativa è la linea Mezzavia-Palon: 4,5 chilometri con dislivello di 910 metri, senza costeggiare mai le piste. Partenza dal parcheggio Mezzavia. Imboccare la strada per il Malghetto per 400 metri e risalire dritto fino alle Viote. Dalla piana proseguire fino al ristorante Rocce Rosse e imboccare il sovrappasso della Gran Pista e poi il sentiero in direzione est che confluisce del sentiero dei Mughi fino alla cima Palon.

Al Passo Brocon c’è anche il Campo Arva

Nella skiarea di Passo Brocon è possibile risalire con le pelli a lato delle piste Piloni e Bosco. Il comprensorio del Lagorai, che vuole riservare un occhio di riguardo agli skialper ha dedicato un tracciato che termina allo chalet Paradiso: un delizioso rifugio dove cambiarsi e godersi una birra, un the oppure un piatto tipico locale dopo aver percorso 240 metri di dislivello. È possibile risalire il tracciato negli orari di apertura degli impianti. Discesa in pista. A Passo Brocon è stato allestito anche un Campo Artva dove i neofiti possono impratichirsi con l’attrezzatura salvavita.

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