Tre itinerari con le ciaspole nella Liguria di ponente
Mare, montagne e neve: un abbraccio magico, ma non sempre possibile. Proprio per questo quando le condizioni lo consentono è ancora più bello. Dove? I consigli della guida Antonio Giaimo
Dalla vetta di 2000 metri più meridionale di tutte le Alpi al Monte Beigua, Geoparco dell’UNESCO, il viaggio fra le terre alte della Liguria di ponente offre una straordinaria varietà di ambienti e panorami, che possono essere resi ancora più affascinanti dall’arrivo della neve, che trasforma i classici sentieri della riviera e dell’entroterra in suggestivi percorsi da affrontare con le ciaspole.
La guida GAE Antonio Giaimo, del team Escursioniliguria.com, ci propone una selezione dei suoi “percorsi del cuore”.
Antonio, da dove suggerisci di cominciare il nostro viaggio?
“Sicuramente dal luogo dove le grandi vette delle Alpi incontrano il Mediterraneo, al confine fra Italia e Francia. Sto parlando del Monte Pietravecchia, una delle cime più alte della Liguria, nonché il “2000” alpino più prossimo al mare. Per chi lo ammira da sud, dalle vallate liguri, il suo profilo è quello di una bastionata verticale di roccia calcarea, ma alla sua sommità si può arrivare facilmente da nord, seguendo la docile cresta di confine che sale dalla Colla della Melosa, un percorso straordinariamente panoramico, ideale per ciaspolatori con un buon allenamento”.
A chi, oltre ai panorami, cerca la magia dei boschi innevati cosa consigli?
“Un itinerario che amo molto è l’anello dei forti del Melogno, che porta ad attraversare la foresta della Barbottina. Siamo nell’area centrale della riviera di ponente, nell’entroterra di Finale Ligure. La foresta è una delle faggete più belle della Liguria e forse d’Italia, immersa in un silenzio che l’inverno rende ancora più magici questi luoghi. L’itinerario è interessante anche sotto l’aspetto storico, perché porta ad incontrare alcune delle fortificazioni costruite nella seconda metà dell’800, dopo l’unità d’Italia, a difesa da un’ipotetica invasione delle truppe francesi”.
Quale sentiero suggerisci invece a chi vuole vivere l’emozione di ciaspolare sulla neve a due passi dal mare?
“Per vivere questa esperienza un itinerario ideale è l’anello che dal Passo del Faiallo giunge al rifugio Argentea passando per la vetta del monte Reixa. Siamo nelle immediate vicinanze di Genova, nel Parco del Beigua, la più vasta area naturale protetta della Liguria, riconosciuta come sito UNESCO ed inserita nella lista dei Geoparchi Globali. Questi monti sono separati dalla superficie del mare da appena 5 km il linea d’aria, ma sono montagne dove non è inusuale affondare gli scarponi nella neve.
Sui loro crinali si può spesso assistere allo scontro tra le correnti calde e umide che provengono dal mare con quelle fredde provenienti dal versante padano, questi fenomeni danno spesso luogo alla formazione di fitte nebbie che, in pochissimo tempo, avvolgono il paesaggio circostante (occhio all’orientamento!). Queste particolari condizioni climatiche determinano anche copiose quanto fugaci nevicate che bisogna essere pronti a cogliere, ma, se si trova l’occasione propizia, la meraviglia è garantita!”.
Monte Pietravecchia dal Colle della Melosa
Punto di partenza e arrivo: Colle della Melosa (1540 m)
Quota massima raggiunta: Monte Pietravecchia (2038 m)
Dislivello: +- 500 metri
Difficoltà: E (attrezzati con equipaggiamento invernale, ciaspole, ARTVA, pala e sonda)
Tempo di percorrenza: 6 ore (andata e ritorno)
Lasciata l’auto nel parcheggio del Rifugio Allavena ci si incammina lungo la strada asfaltata per un breve tratto. Nei pressi di una curva si prende sulla destra il sentiero con le indicazioni per il Rifugio Grai. Seguendo la mulattiera che sale diagonalmente verso il rifugio e il soprastante Monte Grai il panorama diviene sempre più ampio, spaziando sulla valle Argentina e sulla Val Nervia per arrivare fino al mare.
Alcuni tornanti conducono ad incrociare una sterrata che seguiamo verso sinistra fino ad un bivio. Qui la strada principale scende verso la località Colle della Melosa, mentre il nostro itinerario ci porta a prendere la diramazione di destra, che transita sotto alla Sella d’Agnaira, innestandosi poco oltre nell’Alta Via dei Monti Liguri. Proseguiamo quindi aggirando la sommità della Testa della Valletta per salire poi all’omonimo passo (1909 m), posto sulla cresta di confine fra Italia e Francia, che separa il Monte Pietravecchia dalla Testa della Valletta.
Abbandonando il tracciato dell’Alta Via, “sconfiniamo” sul versante francese, scendendo a prendere la strada innevata che torna poi a salire lungo la cresta di confine. Percorrendo diversi tornanti ci inoltriamo in un bel bosco di larici per innalzarci fin sotto alla vetta del Monte Pietravecchia.
Giunti presso i resti di alcune fortificazioni militari, affacciate sul roccioso e verticale versante sud della montagna, si volta a destra salendo lungo un sentierino che riporta in cresta e da lì alla cima vera e propria (2038 m), segnalata da una croce e da un cippo commemorativo. Siamo sulla vetta di 2000 metri più meridionale e più prossima al mare di tutte le Alpi, al confine fra due nazioni.
Tutto attorno il panorama è strepitoso: di fronte a noi si innalza il profilo imponente del Monte Torraggio, con il mare alle sue spalle. Sotto i nostri piedi, verso sud, corre il torrente Nervia, 1500 metri più in basso, mentre a ovest lo sguardo spazia sulla Val Roya, e le Alpi Marittime francesi. Quando il cielo invernale regala le giornate più limpide in lontananza si può scorgere anche il litorale di Nizza e Cannes, e le pareti del massiccio dell’Esterel.
Il rientro al Colle delle Melosa si effettua per lo stesso itinerario di salita.
Anello dei forti del Melogno e Foresta della Barbottina
Punto di partenza e arrivo: Colle del Melogno (1031m)
Quota massima raggiunta: Bric Merizzo (1275m)
Dislivello: +- 360 metri
Difficoltà: E (attrezzati con equipaggiamento invernale, ciaspole, ARTVA, pala e sonda)
Tempo di percorrenza: 5 ore (andata e ritorno)
Cominciamo l’escursione dal Colle del Melogno, proprio nei pressi dell’imponente costruzione del Forte Centrale. Qui imbocchiamo una sterrata in direzione sud che ben presto ci porta ad un bivio. Lasciamo sulla destra il “Sentiero Terre Alte”, seguendo invece i segnavia bianchi e rossi dell’Alta Via dei Monti Liguri. L’itinerario procede in leggera salita all’interno di una splendida faggeta, aggirando il Bric Tortagna. Giunti ad un bivio si prende a destra, attraversando a mezza costa sotto al Bric Merizzo.
In prossimità di un nuovo bivio si continua sulla principale per poi arrivare a una nuova biforcazione dove si prende la diramazione di sinistra. Qui si lascia momentaneamente la strada principale per deviare su una ex strada militare. Il tracciato ci porta fino alla cima del Bric Merizzo (1275 m), sovrastata dall’omonima fortificazione.
Siamo nel punto più elevato della nostra escursione e da qui, nelle giornate più limpide, la vista spazia ampiamente sull’orizzonte blu del Mar Ligure.
Percorrendo a ritroso l’itinerario facciamo ritorno alla strada principale, raggiungendo e superando lateralmente il cancello che dà accesso alla Foresta Demaniale della Barbottina: uno scrigno di natura che conserva maestosi esemplari di faggi ad alto fusto (alcuni raggiungono anche i 50 metri di altezza).
Superato il tratto all’interno della foresta si arriva alla radura dove sorge la Casetta della Forestale. Poco oltre, seguendo le indicazioni dell’Alta Via, possiamo godere di un altro spettacolare punto panoramico, nella zona delle Rocce Chiare.
Tornati alla Casetta, imbocchiamo la strada del ritorno, seguendo le indicazioni per il Rifugio Heidi, che ci portano a percorrere un’ampia sterrata sulla destra, passando sotto alle pendici del Bric Merizzo.
Superato un tratto in leggera salita cominciamo ascendere sino all’incrocio con una stradina proveniente dalla nostra destra. Seguendo il segnavia indicato da due barre orizzontali di colore giallo ci portiamo presso il monumento eretto in onore degli alpini del Battaglione Cadore.
Da qui il percorso è intersecato da diversi altri sentieri, ma noi restiamo sempre sull’itinerario principale, seguendo i segnali delle due barre di colore giallo, che ci portano fino al cancello di ingresso del Forte Tartagna, oggi di proprietà privata. Proseguendo ancora lungo alcune svolte arriviamo a congiungerci con la strada in salita da dove possiamo fare ritorno al Colle del Melogno, dove si può effettuare la visita perimetrale del Forte Centrale.
Anello Passo del Faiallo – Rifugio Argentea
Punto di partenza e arrivo: Area pic nic del Faiallo (nei pressi dell’albergo ristorante La Nuvola sul Mare)
Quota massima raggiunta: Monte Reixa (1183 m)
Dislivello: +- 400 metri
Difficoltà: E (attrezzati con equipaggiamento invernale, ciaspole, ARTVA, pala e sonda)
Tempo di percorrenza: 5 ore intero anello
Dall’area pic-nic del Faiallo si va in direzione dell’albergo ristorante la “Nuvola sul Mare”. Una volta arrivati lì si tralasciano le indicazioni per l’Alta Via seguendo il sentiero che si stacca subito a sinistra dell’albergo e porta in vetta al Monte Reixa (1183 m).
Si entra in una bellissima faggeta che pian piano lascia il posto ai piani sommitali della Cima Faiallo e, successivamente, si giunge presso la madonnina posta in vetta al Reixa. Qui la vista spazia sulla città di Genova e su tutto il levante ligure sino alle Alpi Apuane. Dopo la vetta si continua prima in piano e poi in leggera discesa. Restando sempre sul crinale, ai nostri piedi verso Sud si possono scorgere i paesi della riviera ligure di Ponente: Arenzano, Cogoleto, Varazze, mentre se volgiamo il nostro sguardo a Nord intravediamo i paesini della Val d’Orba.
Continuando tra facili saliscendi ci innestiamo presso Passo Vaccaria sull’AV che manterremo fino all’arrivo al Rifugio Argentea (1088 m) che sorge in posizione molto panoramica (informarsi sull’apertura del Rifugio che resta spesso chiuso nei mesi invernali). Il ritorno avviene per i primi metri sul percorso già fatto all’andata ma al Passo della Crocetta lasciamo l’AV e pieghiamo verso sinistra proseguendo su una comoda carrareccia che attraversa le pendici nord della Punta Vaccaria e del Monte Reixa. Arrivati in località Casa Tassara, una costruzione in mattoni rossi, riprendiamo l’Alta Via che in breve ci riporta all’albergo la Nuvola sul Mare e dal lì al punto di partenza.