Arrampicata

Tre falesie della Sardegna orientale dove arrampicare adesso

Clima ancora favorevole, ottimo calcare e il mare a due passi rendono la costa Est sarda una meta perfetta anche in questa stagione. I consigli di Maurizio Oviglia

Ogni anno, di solito intorno ad aprile, succede una cosa; il termometro della ‘febbre sarda’ inizia a segnare temperature preoccupanti. A quel punto c’è una sola cosa da fare: caricare la macchina di corde, scarpette, friend e rinvii e saltare sul primo traghetto in direzione Olbia. Dalla notte alla mattina ci si ritrova catapultati in un’isola dove c’è (quasi) sempre il sole, che odora di mirto e macchia mediterranea. E soprattutto, un’isola dove si può scalare letteralmente sopra alle scogliere che si tuffano a picco nelle acque di un mare che è, opinione personale, il più bello del mondo.

Ci sono due tipi di scalatori che vengono ad arrampicare in Sardegna: chi cerca luoghi che assomiglino alla Spagna, e chi cerca di scalare vicino al mare”, racconta Maurizio Oviglia, forte climber e storico chiodatore molto attivo in Sardegna. E infatti, qui di roccia ce ne è davvero per tutti i gusti. Grotte, placche, fessure calcare, granito, mare e montagna: il mare e il vento scolpiscono il paesaggio e creano le formazioni rocciose più disparate.

In Sardegna i primi spit furono piantati negli anni ’80, periodo in cui si è iniziato ad attrezzare vie in ottica sportiva, badando soprattutto alla difficoltà. Da quel momento, lo sviluppo del free climbing non si è più fermato e l’isola è diventata un’amatissima destinazione di viaggi di arrampicata.

In generale le migliori stagioni per l’arrampicata in Sardegna sono la primavera e l’autunno, quando le temperature sono gradevoli e i siti di arrampicata non sono affollati. Inoltre, la maggior parte delle pareti si trova all’ombra durante le ore più calde, rendendo l’arrampicata più confortevole.

Parlare di tutte le falesie sarde in un solo articolo sarebbe riduttivo: per questo, con l’aiuto di Oviglia, ne abbiamo scelte tre, con alcuni elementi in comune: si trovano sulla costa Est dell’isola, sono su calcare, hanno una splendida vista mare e consentono arrampicate piacevoli anche in queste settimane.

Grotta di Biddiriscottai

Questa grotta è la prima della scogliera vicino a Cala Gonone, ed è raggiungibile dal porto in 20 minuti di avvicinamento, su un sentiero in mezzo a degli affioramenti di basalto. La prima via è stata attrezzata nel 1997, e da quel momento in poi diversi chiodatori, tra cui lo stesso Oviglia, hanno contribuito allo sviluppo della grotta.

All’interno della volta, tutta strapiombante, si trovano numerose vie con gradi molto variabili. Si va infatti dalle vie facili a itinerari fino all’8b+. La falesia è adatta anche alle famiglie, dato che sotto la grotta si trova una comoda spiaggia.

La via che preferisco è ‘La Spalliera’, una linea degli anni ‘90 che si trova nella parte della grotta che è così strapiombante da essere orizzontale. È una via abbastanza difficile, valutata 7c, ma è una delle vie storiche della falesia”, racconta Oviglia, che aggiunge: “a Biddiriscottai si scala anche se piove, ma non è consigliabile andare quando c’è vento di mare, a causa della salsedine e dell’umidità. Le migliori condizioni si trovano nelle giornate invernali di maestrale, quando il vento secca la roccia”.
La grotta è stata recentemente richiodata in titanio, il materiale più resistente alla corrosione nelle zone marine.

Cala Fuili

A Cala Fuili si scala fin dagli anni 80. Inizialmente venivano attrezzate soprattutto vie dentro la codula, che in sardo significa valle, anni dopo si è iniziato a chiodare anche sulla spiaggia. Si tratta di uno dei tratti di costa più frequentati di tutta la zona di Cala Gonone: è una spiaggia di ciottoli molto suggestiva”, spiega Oviglia.

Per raggiungere la falesia basta parcheggiare sopra la scogliera, nel punto di partenza del trekking per la famosa Cala Luna. Da qui, scendendo alcuni scalini si arriva nel fondo della valle, si percorre un tratto di codula e si è già sul mare. “La falesia è indicata per le vie facili: a parte due o tre 7c, qui si trovano vie sul sesto grado, su placche e muri verticali a gocce. Le pareti, alte circa 25 metri, presentano un calcare abrasivo e molto compatto, piacevole da scalare”. Dice ancora Oviglia.

Consiglierei di ripetere le vie che si trovano, guardando il mare, a sinistra. Sono le più sicure, richiodate da poco in titanio, mentre quelle sulla parte destra della scogliera hanno una chiodatura già datata. La parete è quasi sempre al sole, è perfetta per l’inverno, mentre d’estate si scala solo nel tardo pomeriggio” conclude Oviglia.

Pedra Longa

Pedra Longa è uno spettacolare faraglione calcareo che si erge dal mare sulla costa di Baunei.Qui si trova la roccia tipica delle scogliere sarde, molto compatta e solida nonostante si tratti di una guglia di stampo dolomitico. La falesia è molto comoda, l’avvicinamento è pochissimo e le vie sono ottimamente attrezzate, c’è anche un ristorante di fronte alla falesia (aperto solo d’estate)”, spiega la nostra guida.

Insomma, cosa si vuole di più? C’è da dire anche che la falesia è divisa in due settori: quello alto presenta vie dal 4° grado al 6c, mentre scendendo verso il mare troviamo itinerari più lunghi e difficili, fino al 7a. “La falesia è abbastanza frequentata in tutte le stagioni, tra gli scalatori si sta diffondendo la voce sulla bellezza di questo luogo. Sulla strada che scende verso il mare si trovano moltissimi altri settori, e la zona è famosa anche per le vie lunghe. Qui si trova Marinaio di Foresta, un itinerario che parte dagli scogli per arrivare in cima alla guglia, e corre su per uno spigolo molto esposto, con un panorama mozzafiato” continua Oviglia.

Questa è anche la mia preferita tra le tre falesie indicate: è vero che sono di parte, avendola attrezzata io, ma qui si unisce la scalata vicino al mare all’ambiente selvaggio e al panorama, e il risultato è di gran livello”, conclude Oviglia.

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