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Cervinia cambia nome: per favore, diteci che è uno scherzo

É Le Breuil il nuovo nome della frazione di Valtournenche ai piedi della Gran Becca. Residenti e operatori turistici oggi sono in rivolta, ma la decisione è maturata proprio sul territorio. E ora?

Se sei una località turistica e hai voglia di finire un giorno sì e l’altro anche sulle prime pagine dei giornali di tutto il mondo vai a Cervinia a vedere come si fa.

Ai tempi del Covid le immagini delle funivie superaffollate. Poi la polemica sugli impianti di risalita nel Vallone delle Cime Bianche e la querelle su un nuovo palazzo a nove piani in centro. Quindi la pista da sci sul ghiacciaio, adattato alla bisogna da ruspe particolarmente fotogeniche, per far disputare una discesa libera che poi non si è mai corsa. Il tutto amplificato da polemiche che hanno coinvolto di volta in volta parlamentari e magistratura, alpinisti, influencer di varia (talora dubbia) credibilità e campioni dello sport. Dell’antica strategia del “bene o male non importa, l’importante è che se ne parli” qui sono dei maestri, insomma.

Ma anche i migliori possono fare di più. Ed ecco la decisione. Geniale. “Basta con il nome che ci ha fatto conoscere in tutto il mondo!”
La notizia è vera. Verissima. Si fregia dell’avvallo del Presidente della Regione Valle d’Aosta Renzo Testolin e in poche ore ha fatto, via social, il giro del mondo, suscitando inevitabilmente stupore e generando anche gustosissimi meme.

Chi ha avuto l’idea e come è stato possibile giungere a questa decisione? Come spesso accade nel caso di provvedimenti che generano polemiche, l’idea non è di nessuno. O, meglio, di qualcun altro, che però non si sa bene chi sia. Pare che il tema sia stato affrontato già nel 2011 quando fu avviata una ricerca dal Comune di Valtournenche per scoprire quali fossero i veri toponimi delle frazioni del suo territorio, tra le quali Cervinia è la più conosciuta. E che fino all’inizio del secolo scorso si chiamava Le Breuil. Questo il dato storico.

Ed è sempre storia l’attribuzione al luogo del nome di Cervinia, voluto dal fascismo che italianizzò gran parte dei toponimi delle località di confine del Paese. Accadde anche in Valle d’Aosta, naturalmente. Courmayeur diventò Cormaiore, La Thuile fu Porta Littoria, Saint Vincent e La Salle si chiamarono rispettivamente San Vincenzo della Fonte e Sala Dora. La stessa Valtournenche, nel cui territorio si trova Cervinia, al tempo divenne Val Tornenza. Dopo la Seconda Guerra mondiale tutto tornò come prima. Tranne che al Breuil, evidentemente il “nuovo” nome piaceva. E, soprattutto era ben spendibile.

Il nome Breuil-Cervinia infatti funzionò alla grande e aiutò la località a diventare una superstar internazionale del turismo d’alta quota.

Poi, evidentemente, qualcosa si è rotto. Che a prevalere sia stata la voglia di cancellare un periodo storico oppure le più attuali spinte autonomiste non è dato sapere con certezza. Sicuramente l’ex-sindaco Antonio Maquignaz potè portare, supportato dal consenso dei concittadini che lo avevano eletto, la questione in Consiglio Regionale. Che, ieri ha approvato il nuovo nome con tanto di Decreto. “Nuovo” nome stabilito, partita chiusa?

Affatto. Proprio dagli abitanti del luogo è scattata la rivolta: “I turisti non ci riconosceranno, è stato cancellato un brand vincente e ben conosciuto su tutti i mercati, le presenze precipiteranno”, e via di questo passo. Con l’aggiunta, non di poco conto, delle spese che il Comune dovrà sostenere per rifare tutta la cartellonistica e dei disagi dei cittadini obbligati a rifare i documenti. Poco importa tutto ciò all’invisibile ma attivissimo folletto capace di portare questo territorio al centro dell’attenzione. Il nuovo sindaco Elisa Cicco (peraltro membro di maggioranza anche nel precedente Consiglio comunale), però non ci sta e incontrerà già nella giornata odierna i vertici regionali per affrontare la situazione e cercare di “salvare” il nome di Cervinia.

L’opinione di Massimo Chatrian, vicesindaco di Valtournenche

Non appena ufficializzato da parte della Regione il cambio di denominazione della località di Breuil-Cervinia in Le Breuil ci siamo immediatamente attivati affinché venga ripristinata quanto prima la denominazione Breuil-Cervinia”, esordisce Massimo Chatrian, vicesindaco di Valtournenche e responsabile Enti locali di Forza Italia Valle d’Aosta, quindi non certo persona ascrivibile alla sinistra.

Questo poiché il cambio in Le Breuil, approvato nella passata consiliatura di cui non facevo parte, avrebbe delle ripercussioni immediate e negative sia a livello di incombenze burocratiche e amministrative a carico dei nostri concittadini e delle nostre imprese sia a livello d’immagine. La nostra località”, prosegue Chatrian, “era ed è tuttora riconosciuta e apprezzata a livello nazionale e internazionale come Breuil-Cervinia. Motivo per cui occorre trovare la soluzione tecnico-amministrativa più idonea per preservare la denominazione Breuil-Cervinia, divenuta ormai un’icona immediatamente riconoscibile dal grande pubblico e patrimonio immateriale di tutta la Valle d’Aosta“.

Intanto, ancora una volta, il mondo intero parla di questo luogo. Prevarranno la ragione e gli interessi economici o ancora una volta sarà la creatività a spuntarla? Nel secondo caso potrebbe potremmo perfino attenderci uno cambio di nome anche per lo stesso Cervino. Che ne dite di un Breuilhorn?

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Un commento

  1. Appurato che questi comuni, grazie al turismo proveniente da altre regioni, hanno evidentemente soldi da sprecare, proporrei al governo un’extra tassazione, da devolvere a città che ne hanno più bisogno. Magari per chiudere i buchi sulle strade.

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