Arrampicata

Miška Izakovičová ripete in libera Golden Gate, su El Cap

La scalatrice slovacca aggiunge la sua firma a questa settimana di fermento sulle pareti dello Yosemite, chiudendo la sua seconda via sulla montagna

Miška Izakovičová, scalatrice slovacca di 34 anni, ha coronato un sogno: ha infatti chiuso Golden Gate, la sua seconda via su El Cap, a Yosemite, dopo Freerider, scalata nel 2018. Tornata a Yosemite l’anno successivo, Izakovičová aveva già tentato Golden Gate, trovandola però troppo dura. Aveva infatti deciso di dedicarsi a The Westie Face, via di 7c+ sulla Leaning Tower.
Dopo la parentesi della pandemia, la slovacca era tornata su El Cap l’anno scorso, ma non è facile adattarsi all’arrampicata sul granito di Yosemite dopo una lunga pausa. “Tutto mi sembrava enorme, e mi spaventava molto”, ha commentato la scalatrice. Infatti, è stata costretta a rinunciare alla via, non riuscendo a eseguire i movimenti di uno dei tiri chiave, The Move.
Nella primavera sembrava che ci fossero tutti i presupposti per realizzare il proposito di scalare Golden Gate in libera. Ma gli imprevisti non finiscono mai: un infortunio alla caviglia ha nuovamente costretto Izakovičová a rimandare il viaggio, e il sogno. Quest’autunno, dopo un recupero veloce, la slovacca aveva tre settimane di tempo e un compagno di cordata ideale. Karel Novàcek, un amico disposto ad arrampicare da secondo durante tutta la salita, facendole sicura.

In cima a El Cap, tiro dopo tiro

Prima di iniziare a scalare, i due hanno portato l’equipaggiamento fino alle Heart Ledges. Nel primo giorno in parete, sono riusciti ad arrivare alla Hollow Flake Ledge. Anche il giorno dopo l’arrampicata è andata avanti in modo fluido: Izakovičová è riuscita a liberare tutti i tiri fino all’inizio di Downclimb, il primo dei quattro tiri chiave di 7c+.
All’alba del giorno dopo, la slovacca si è aggiudicata il tiro al secondo tentativo, continuando poi a scalare fino alla Tower of the People. Qui, i due hanno dedicato gran parte del giorno successivo al riposo, pensando di dedicarsi al tiro Move con il fresco del tramonto. Dopo qualche tentativo, Izakovičová era riuscita ad eseguire tutti i movimenti, rimandando la libera al giorno dopo.
Il quinto giorno di scalata, la slovacca ha portato la corda in catena su Move al primo tentativo, ma il successivo tiro chiave non le risulta così facile. Cade infatti varie volte, e la caviglia infortunata si gonfia. I due hanno già trascorso cinque giorni in parete, e mancano ancora due tiri duri da risolvere: The Golden Desert e il traverso A5. Durante il sesto giorno in parete, con un temporale in avvicinamento, Izakovičová ha liberato entrambi i tiri al primo tentativo, concludendo poi con gli ultimi cinque tiri facili.
È di gran lunga la cosa più dura che abbia mai scalato. Per me questa via a un grande valore, perché l’ho scalata da terra andando da prima su tutti i tiri e scalandoli in libera. Questo è esattamente lo stile di arrampicata che sognavo, e ancora non posso credere di averlo realizzato”, ha concluso.

 

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