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Torri di avvistamento della Valtellina. I luoghi panoramici che amiamo

Controllavano nemici e incendi ed erano collocate in posti con la più ampia visuale possibile. La foto da urlo da pubblicare su Instagram va scattata da qui. Altro che le terrazze-ecomostro contemporanee

Altro che gli ecomostri costruiti di recente per offrire al merenderos di turno di godere di un panorama migliore o di poter scattare una foto da piazzare su Instagram. Le terrazze panoramiche in Valtellina ce le hanno da secoli e sono ancora lì. Non sappiamo se al tempo della loro costruzione ((XIII-XVI secolo circa) abbiano suscitato lo stesso malumore delle odierne “nipotine”, di certo avevano altri scopi. Più seri. Bisognava anticipare l’arrivo del nemico, oppure avvistare in tempo utile gli incendi. Altro che guardare mollemente il panorama (attività comunque sempre raccomandabile).
Disseminate per la provincia di Sondrio sono ancora numerose quelle torri, che oggi si possono ammirare solo dal basso. Ma sono sempre in luoghi bellissimi, quindi vale davvero la pena andare a visitare e cogliere allo stesso tempo l’occasione per leggere virtualmente qualche pagina di storia della Valtellina, all’epoca strategico luogo di frontiera dove il passaggio di eserciti non era fatto raro.

Torri di Fraele – Valdidentro

Le Torri di Fraele furono costruite in Valdidentro nel 1391 durante il dominio visconteo con l’obiettivo di proteggere il territorio dell’Alta Valtellina. Da sempre hanno rivestito un importante ruolo strategico, essendo situate lungo la “Via Imperiale d’Alemagna”, una delle vie di comunicazione principale per i traffici commerciali tra Bormio e l’Engadina. Nei primi anni del XVI secolo furono lo scenario di diversi scontri che portarono, nel 1513, alla loro distruzione. Oggi le torri sono ancora visibili a breve distanza dai Laghi di Cancano e offrono belle veduta sulla sottostante Valdidentro.

Torre di Segname – Gordona

La Torre di Segname risale alla seconda metà del secolo XII e faceva parte di un complesso sistema di avvistamento e segnalazione di eventuali invasori. La torre è facilmente raggiungibile a piedi e il sentiero, ben segnalato, parte dalla località Boggia a Gordona.
Delle tante torri di segnalazione in Valchiavenna, questa è l´unica giunta praticamente intatta sino ad oggi, anche grazie alla sua collocazione e al fatto di non essere stata teatro di azioni militari particolari.

Torre De Li Beli Miri – Teglio

Monumento simbolo di Teglio (la capitale del pizzocchero, tra l’altro), è forse la più conosciuta della Valtellina. La Torre De Li Beli Miri è l’ultimo pezzo rimasto del castello medievale di cui faceva parte, ma già da due secoli è stata oggetto di interventi conservativi che le hanno consentito di continuare a dominare la Media Valle. E di farsi ammirare ancora oggi ammirare in tutta la sua solenne bellezza.

Torre di Mancapane – Montagna in Valtellina

Il Castello di Mancapane, costruito nel XII secolo e situato a 900 metri di altitudine nei pressi del torrente Davaglione, è una delle strutture bassomedievali valtellinesi più interessanti, costituita da due elementi principali: la cinta muraria e, soprattutto, la torre alta 21 metri. La presenza di feritoie sui lati fanno pensare che la torre servisse soprattutto per guardia e vigilanza sul Castello Grumello, posto più poco più a valla. Bei panorami e su Sondrio e sulle fronteggianti Orobie.

Castello di Domofole – Mello

Collocato sulla Costiera dei Cech, in posizione dominate sulla valle dell’Adda, il castello è stato distrutto nel 1524. Una possente torre in pietra grigia, una parte della cinta muraria del castello e i resti delle mura delle chiese edificate nelle vicinanze sono quello che rimane del complesso fortificato, protagonista di numerose leggende riguardanti le diverse guerre che contrassegnarono la vita di questo territorio.

Torre di Castionetto – Chiuro

Chiamata anche Torre di Roncisvalle per qualche fantasioso ma comunque radicato collegamento con l’Orlando Furioso in Valtellina, risale al XV secolo. Ben conservata è ancora oggi sede di eventi, mostre e manifestazioni culturali, non di rado ispirate all’opera dell’Ariosto.

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